Sergio Gardoni - Fotografo (dilettante)

Macrofotografia

Uno dei pallini ciclici della mia vita fotografica è quello della macrofotografia. Non è una passione, ma più che altro una curiosità che cerco di soddisfare, quando ne vengo preso, con i mezzi più economici. Ritornando nel mondo delle reflex mi sono ricordato dei miei tentativi di tanti anni fa e ho voluto riprovarci.

Anello d'inversione

Assieme all'adattatore per obiettivi Nikon ho acquistato anche un anello di inversione con filettatura 55mm da usare per montare i miei due obiettivi Nikon (50mm e 28mm) in posizione invertita. L'anello è verniciato grossolanamente in nero e sulla flangia d'attacco presenta dei piccoli rigonfiamenti di vernice che venendo sfregati durante il montaggio producono dei corpi estranei che non trovano di meglio che posizionarsi sul sensore producendo delle visibilissime macchie nere ben più invasive dei classici granelli di polvere. Dopo aver ripulito il sensore ho passato della carta vetrata finissima sulla flangia per togliere la vernice e renderla perfettamente liscia. Ora quel problema non c'è più.

Il diaframma va impostato manualmente sul valore desiderato e con la modalità priorità dei diaframmi è la macchina che decide il tempo corretto. La MAF è naturalmente manuale ed è piuttosto critica anche perché operando in stop down il mirino si oscura.

Dalle prime prove ho rilevato che l'obiettivo da 28mm fornisce un ingrandimento notevole di circa 1,9x mentre con il 50mm si ottiene un ingrandimento di circa 0,39x non tanto distante da quello ottenibile con il Canon 18-55mm a 55mm di 0,34x (in posizione normale). Con il 28mm la distanza tra lente frontale e soggetto è di circa 6 cm per cui non è possibile utilizzare il flash incorporato. L'ideale sarebbe un flash anulare, ma dato il costo e l'impiego limitato questa soluzione è out. Un pensierino potrei farlo in seguito per un illuminatore circolare a led, ben più abbordabile, anche se non so come installarlo sull'obiettivo invertito.

 

Naturalmente, specie con il 28mm, la messa a fuoco è estremamente critica e per questo ho ordinata in Cina una slittina per la messa a fuoco micrometrica Fotomate LP-01che dopo 44 giorni è finalmente arrivata. L'ho montata tra treppiedi e fotocamera e mi sembra funzionare egregiamente con una escursione di 10 cm e con un movimento abbastanza fluido oltre ad essere piuttosto stabile. Le foto la ritraggono appunto sul treppiedi. Ora la MAF non è più un problema e questa è una delle rare occasioni in cui utilizzo il display invece del mirino.
Incidentalmente, dallo stesso sito, ho preso anche una protezione in vetro su misura per la 1100D visibile nella foto del dorso della macchina sulla slitta. Prodotta dalla Fotga è bella e si adatta perfettamente al telaio del display della macchina, tutt'altra cosa rispetto alle solite pellicole autoadesive. Speriamo che sia resistente, comunque il lavoro di protezione del display originale penso che lo svolgerà egregiamente.

Lenti closeup

Ho trovato per pochi euro un kit Polaroid di lenti closeup nei seguenti ingrandimenti: 1x, 2x, 4x e 10x.

Anche qui ho fatto qualche esperimento e come pensavo i due valori estremi sono da scartare, l'1x perché l'ingrandimento è praticamente inavvertibile mentre con il 10x la qualità è pessima, appena accettabile per una piccola percentuale della zona centrale.

Il 2x è senz'altro il migliore del lotto, non presenta un'eccessiva perdita di qualità, tra l'altro montato sul 55-250 fornisce un decente ingrandimento senza doversi avvicinare troppo al soggetto. Infatti con la lente montata alla minima distanza di MAF il fronte dell'obiettivo sta a circa 30cm dal soggetto. Questo permette di utilizzare il flash incorporato per poter impostare un diaframma molto chiuso in quanto la profondità di campo è decisamente ridotta. Con il flash inoltre, con un po' di attenzione, si può anche riprendere senza l'ausilio di un treppiede. L'ingrandimento che si ottiene è di 0,82x, discreto per poter riprendere soggetti non molto dettagliati come fiori o foglie.

La distorsione è notevole come pure la perdita di nitidezza ai bordi, ma per la fotografia naturalistica, se uno si accontenta, può ancora andare.

 

Canon 55-250mm - f:22

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250mm

250mm con lente 2x

 






Tubi di prolunga

Sempre in Cina ho acquistato una serie di 3 tubi di prolunga per Canon EOS alla notevole cifra di 10 €. Sono in metallo e permettono diversi fattori di estensione. L'unico difetto riscontrato è che il montaggio sul corpo è un po' lasco: è spiacevole a livello tattile, ma non pregiudica la ripresa.  Naturalmente sono privi di ogni forma di automatismo, ma considerando il tipo di applicazione questo non è realmente un problema. O meglio lo diventa solo se si usano gli obiettivi originali Canon che non hanno l'anello di impostazione del diaframma manuale. A queste distanze ravvicinate infatti la profondità di campo non è mai abbastanza e alla massima apertura è praticamente nulla. Per questo motivo ho montato sui tubi il mio vecchio obiettivo Nikkor 50mm 1:1.8 e lo ho impostato alla minima apertura possibile di f:22 mentre sulla fotocamera ho impostato la priorità del diaframma.

Con questi tubi montati alla massima estensione la perdita di luminosità è ovviamente molto elevata: anche con una buona illuminazione, considerando che il diaframma è chiuso al massimo per avere una profondità di campo accettabile e l'ISO sta a 100 per ridurre il rumore, si ottengono dei tempi nell'ordine del secondo o più.

Per questo motivo ho montato la macchina sulla slitta per poter focheggiare con precisione e poi sul cavalletto utilizzando per precauzione un telecomando. Con tutte queste attenzioni si riescono a fotografare degli oggetti immobili, mentre per altri tipi di soggetto bisogna ricorrere necessariamente ad un flash anulare.

La qualità tutto sommato è buona anche perché dipende solamente dall'obiettivo impiegato in quanto i tubi non hanno al loro interno alcun elemento ottico.

Alla massima estensione (tre tubi) il soggetto dista  circa 65mm dal fronte dell'obiettivo ed il fattore di ingrandimento è intorno a 1,4x.

Poi ho voluto provare il Nikkor 28mm. Con questo obiettivo non si possono montare tutti e tre i tubi in quanto in queste condizioni il soggetto quasi tocca il fronte dell'obiettivo. Ho usato l'anello 2 (lunghezza media) e l'anello 1 (lunghezza minima). Con l'anello 2 il fattore di ingrandimento è di 1,3x e la distanza tra soggetto è di circa 10mm, mentre con il solo anello 1 il fattore di ingrandimento è di 1,08x e la distanza tra fronte dell'obiettivo e soggetto è di circa 15mm. La distanza estremamente ridotta tra lente e soggetto comporta grossi problemi di illuminazione, pertanto mi limiterò all'utilizzo del 50mm.

Anelli 1 + 2 + 3 - Nikkor 50mm 1.8 - f:22

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Balilla Sport 1:43 - ISO 3200 - 1/6s

Pastello verde - ISO 100 - 1s