Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimenti giapponesi negli orologi cinesi

Ormai da qualche anno assistiamo al continuo aumento dell'offerta di orologi cinesi che all'interno incassano un movimento giapponese. Probabilmente questa tendenza è dovuta al progressivo aumento dei prezzi dei movimenti cinesi di qualità e alla concorrente diminuzione dei prezzi dei movimenti giapponesi grazie agli enormi volumi di produzione.

Miyota 82xx

All'inizio il movimento universalmente impiegato era il Miyota 82xx con i suoi derivati. Grazie soprattutto a Parnis questo movimento ha conosciuto un'ampia diffusione.

Si tratta di un movimento estremamente collaudato, molto affidabile e di facile manutenzione costruito in grandissimi volumi anche fuori dal Giappone.

Parnis ha cominciato a montarlo sui suoi modelli di punta probabilmente per dare un'immagine migliore data la fama non eccelsa di cui godevano i movimenti cinesi.

Innanzi tutto bisogna dire che Miyota fa parte del gruppo Citizen cui fornisce tutti i movimenti oltre a produrne una grande quantità per clienti esterni. Il Miyota 82xx è un movimento automatico molto robusto e affidabile in grado di fornire una notevole accuratezza. Le sue caratteristiche principali sono le tre lancette, la ricarica manuale, l'assenza di fermo macchina e la ricarica automatica unidirezionale. Batte a 21.600 A/h (3Hz).

Le varianti si distinguono per le complicazioni

8215, 821A: secondi centrali, data (l'821A ha un rotore alleggerito e decorazioni a Côtes de Genève)

820A, 8203, 8205: secondi centrali, data e giorno

8285: secondi centrali, data e giorno esteso a ore 12 (tipo daydate)

8245: piccoli secondi

8218: data e piccoli secondi

8217: secondi centrali, data e 24h

8247: piccoli secondi e 24h

8219: data, piccoli secondi e 24h

8204: nel 2021 ha fatto la sua apparizione questo aggiornamento della versione base che ha finalmente il fermo macchina

Le versioni più utilizzate dai cinesi sono la 8215, la 821A per i fondelli vetrati e la 8205. Adesso qualche venditore offre l'alternativa tra DG2803, DG2813 e i corrispondenti 8205, 8215, di cui i primi sono un clone, con un modesto supplemento di prezzo (intorno ai 10-15€) per i giapponesi.

Personalmente non ho mai avuto problemi con orologi che montavano gli 82xx (ma neanche con quelli che montavano movimenti Sea-Gull) mentre con i DG2803 o i DG3804 (GMT) qualche problemino come slittamento della corona o scarsa precisione lo ho incontrato.

 

 

 

 

SII NH3x

Il secondo movimento giapponese in ordine di diffusione negli orologi cinesi è il SII NH3x. SII sta per Seiko Instruments Inc. che ovviamente fa parte del gruppo Seiko. Rispetto al Miyota 82xx è un movimento più moderno che a parità di accuratezza offre in più il fermo macchina e la ricarica automatica bidirezionale. Anche lui viaggia a 21.600 A/h (3Hz).

I codici NH3x sono utilizzati per i movimenti venduti ai clienti esterni al gruppo e corrispondono a quelli della serie 4R3x incassati negli orologi Seiko. Le versioni disponibili sono le seguenti:

NH35A: secondi centrali e data

NH36: secondi centrali, data e giorno

NH37: secondi centrali, data e 24h

NH38: secondi centrali e open heart

NH39: secondi centrali, 24h e open heart

NH34: nel 2022 esce questo interessante movimento che aggiunge la funzione GMT con lancetta indipendente e diversi marchi cinesi cominciano ad installarlo al posto del meno affidabile DG3804.

Mentre gli 82xx continuano a essere montati sui Parnis e sugli altri marchi della scuderia come Corgeut, Debert e Bliger, gli NH3x sono utilizzati da marchi come Reef Tiger, Binger, Burei, MG Orkina , Nakzen, Steeldive, Addiesdive, Tandorio, Heimdallr, San Martin e altri.

Personalmente, oltre al fermo macchina, ho riscontrato nel SII una maggior fluidità nell'azionamento della corona che invece nel Miyota denuncia una certa ruvidezza. Per il resto non ho rilevato alcuna diversità a livello pratico/funzionale.

Miyota 9xxx

Sta timidamente affacciandosi sul mercato cinese un nuovo movimento giapponese molto interessante. Si tratta della serie 9 di Miyota. Un movimento moderno che rispetto all'antenato 82xx va a 28.800 A/h (4 Hz) e dispone del fermo macchina.

Questo movimento è stato spesso comparato con il superclassico 2824-2 anche se il confronto risulta difficile a causa del fatto che il Miyota viene prodotto in un unico grado di finitura mentre l'ETA è offerto in ben quattro gradi diversi: Standard, Elaborated, Top e Chronometer (COSC).

E' opinione abbastanza diffusa che il giapponese sia migliore rispetto ai primi due gradi del concorrente, mentre quest'ultimo prende il sopravvento negli altri casi. Rimane il problema per lo svizzero della criticità della ricarica manuale, che essendo prevista come backup, se effettuata troppo spesso, può produrre dei guasti al relativo meccanismo, problema che non riguarda il giapponese. Comunque i due si equivalgono per la frequenza impiegata mentre l'accuratezza è molto buona nel 9xxx e va da buona a ottima nel 2824-2 a seconda del grado.

Il prezzo di un 2824-2 parte dal doppio del 9015 per uno Standard, fino a salire considerevolmente per un Chronometer. Bisogna poi considerare che in un orologio con la scritta Swiss Made che impiega un 2824-2 la quota di mark up relativa al movimento è molto più alta rispetto a quella di un orologio che monta un 9015, di quanto non sia l'effettiva differenza di prezzo tra i due movimenti, semplicemente per una questione di immagine.

Le versioni disponibili sono le seguenti:

9039: secondi centrali

9015: secondi centrali e data a ore 3

9122: secondi centrali, data e giorno e mese in sottoquadranti

9120: secondi centrali, data e giorno, mese e 24h in sottoquadranti

90S5: secondi centrali e open heart

9130, 9133: secondi centrali, data e power reserve

9132, 9134: secondi centrali, data, 24h e power reserve

9100: secondi centrali, data a ore 4:30, giorno, mese, 24h e power reserve in sottoquadranti

9110: secondi centrali, data a ore 3, giorno, 24h e power reserve in sottoquadranti

Le versioni più utilizzate sono la 9015 e la 9100 che possiamo trovare in alcuni modelli di Parnis, Nakzen, Cadisen e probabilmente altri.

Io il primo 9015 l'ho avuto con il Nakzen 6047G. Mi sembra che il movimento della lancetta dei secondi sia un po' più fluido rispetto a tutti quelli con i movimenti a 21.600 A/h, ma ad occhio, senza uno strumento apposito, è difficile cogliere la differenza. Quello che mi ha colpito invece, ma potrebbe essere un problema dell'orologio e non del movimento, è l'eccessiva durezza dell'operazione sulla corona, sia per la ricarica che per l'impostazione dell'ora; nessun gioco solo un po' duretta, che però non trasmette quella piacevolezza che offre la corona di un NH3x.

Naturalmente questi movimenti non li troviamo solo negli orologi cinesi. Molti microbrand basati in Europa o negli Stati Uniti li usano per prodotti che arrivano a superare i 500 € se incassano il 9015, magari offrendo versioni con ETA 2824-2 o cloni svizzeri per la gamma più alta. Ma qui mi fermo perché se no andrei fuori dal tema che mi ero proposto.

Meglio i giapponesi?

Io personalmente preferisco i giapponesi ai cinesi per le seguenti ragioni:

• hanno, specialmente i primi due, una lunga storia di affidabilità e robustezza

• passano attraverso un controllo qualità efficiente che nel caso dei cinesi è spesso inesistente

• sono sicuramente lubrificati in maniera ottimale

• è facile reperire i ricambi e i nostri orologiai ci possono mettere le mani senza problemi

• il loro costo è vicino a quello dei cinesi rendendo abbordabile la sostituzione dell'intero movimento nei casi più gravi

Per tutti questi motivi nei miei acquisti mi oriento verso quei modelli che montano un giapponese, tranne per quei casi in cui l'orologio mi piace tanto da passar sopra al fatto di avere un cuore cinese; che poi se è un Sea-Gull so che probabilmente non mi creerà problemi e nel caso diciamo di un DG2813 che non funzionasse potrei sempre scambiarlo con un 8215.

Non ho fatto qui cenno alla questione precisione. Mi piace avere un orologio con una buona accuratezza e uno alla volta li controllo tutti, però per me questa rimane una questione relativa dato che continuo ad indossare quasi tutti i miei orologi a rotazione e quindi difficilmente per più di una settimana ciascuno. Di norma i giapponesi hanno tutti uno scarto che non supera nel peggiore dei casi i 15 secondi al giorno. Naturalmente con l'intervento del mio orologiaio riescono ad ottenere risultati ben più apprezzabili, ma li faccio aprire e regolare solo se lo scarto supera i 10 secondi di ritardo al giorno. I cinesi hanno un comportamento più erratico: possono essere di una precisione imbarazzante (per gli altri) di 2/3 secondi al giorno come pure possono ritardare anche più di un minuto al giorno, questo a causa dello scarso controllo qualità.