Due orologi che hanno parecchio in comune pur essendo molto diversi. Sono
entrambi dei diver certificati 200m con una personalità spiccata lontana
dai soliti hommage. La differenza principale sta nelle dimensioni: l'M-Force
ha un diametro di 3,5mm superiore. Naturalmente questo può essere un punto a favore
oppure un difetto a seconda della misura del polso di chi lo dovrà indossare.
Queste due versioni si assomigliano per l'impostazione cromatica: inox, nero
e verde del lume. L'Orient aggiunge qualche tocco di rosso nella lancetta dei
secondi, nella scritta M-Force e nella corona. Il quadrante più piccolo del Monster è coperto in buona
parte dalla vernice luminescente degli indici che assieme alle grandi lancette
di ore e minuti garantiscono una leggibilità ottimale in tutte le
condizioni. Il quadrante dell'M-Force pur offrendo una buona leggibilità,
eccetto che per la data troppo piccola, è più affollato ed un po'
disordinato. Va bene il logo a ore sei e ci si abitua pure alla data a ore
9, ma l'indicatore della riserva di carica spostato a destra e la scritta
M-Force a sinistra non danno l'impressione di un lay-out pulito.
Veniamo ora alla ghiera che è il punto di forza per entrambi.
Leggermente concava e liscia nella parte superiore nel Seiko, presenta degli
incavi lucidi sul fianco che proseguono sulla carrure con un notevole effetto
tridimensionale. Nell'Orient invece la ghiera turrita è tutta una serie
di rilievi nella parte superiore mentre la parte liscia laterale molto bassa
sovrasta una carrure di tipo tradizionale.
Nel fondello a vite netta supremazia del Seiko con il bel bassorilievo dello
tsunami rispetto all'incisione laser dell'Orient.
La luminosità del Monster è proverbiale e nulla può l'Orient, pur offrendo una luminescenza più che buona,
contro tale forza.
Per quanto riguarda il bracciale il Seiko è nettamente superiore con
un bracciale massiccio (io non l'ho preso, ma ho avuto modo di vederlo e
toccarlo, quello nelle foto non è l'originale) con l'estensione per l'utilizzo con la muta. Quello dell'Orient,
pur essendo esteticamente piacevole, ha le
maglie sottili, i finali ripiegati (quelli del Monster sono dritti) e una
chiusura stampata un po' ballerina. Entrambi hanno le anse forate per facilitare
lo smontaggio di cinturini e bracciali e impiegano le fat bar da 2,5mm. Dove invece l'Orient vince a mani basse è
sul vetro zaffiro e sul movimento: automatico
con fermo macchina e ricarica manuale (come il Monster 2 gen), ha l'utilissimo,
per me, indicatore della riserva di carica e offre un'accuratezza nettamente
superiore a quella del Seiko. Inoltre presenta un sistema antishock molto
sofisticato.
Conclusioni
Alla fine non c'è un vincitore assoluto: sono tutti e due degli ottimi
diver con delle differenze che potrebbero far propendere per uno o per l'altro a
seconda delle proprie esigenze e dei propri gusti.
|
Seiko Monster 1 gen |
Orient M-Force SEL03 |
Materiali e finitura |
Ottimi |
Ottimi |
Quadrante |
Personale |
Personale |
Vetro |
Minerale piatto |
Zaffiro piatto |
Ghiera |
Fluida senza giochi |
Fluida senza giochi |
Luminosità |
Ottima |
Buona |
Leggibilità |
Buona |
Buona a parte la data |
Funzionalità |
Diver certificato 200m |
Diver certificato 200m |
Movimento |
Robusto e affidabile |
Robusto, affidabile con carica manuale e fermo macchina |
Bracciale |
Ottimo a maglie piene con estensione |
Leggero a maglie piene e finali ripiegati |
Complicazioni |
Data, giorno |
Data, riserva di carica |
Accuratezza |
Buona |
Ottima |
Altro |
Corona a ore 4 |
Corona a ore 4 |
|