15/4/14 Uno dei più apprezzati e diffusi diver della Seiko è
sulla breccia da moltissimi anni essendo stato introdotto sul mercato per la prima volta nel
1996. Esiste in tre colorazioni diverse: 007 nero, 009 pepsi e 011 arancione
(più una serie di modelli simili destinati unicamente agli USA).
Il mio Pepsi l'ho acquistato nel 2014 nuovo con il cinturino in caucciù Z22 su ebay ad un’asta ad un prezzo conveniente. Aggiungendo
un bracciale Oyster ed un cinturino Nato sono rimasto sotto i 180€.
L'orologio ha una cassa abbastanza importante, ma non di dimensioni esagerate.
La forma sinuosa, oserei dire sensuale, lo differenzia nettamente dalla maggior
parte dei concorrenti. Il quadrante è piuttosto personale e si distingue
a prima vista dai vari diver sia di marche blasonate che di marche più economiche che perlopiù rendono omaggio ai classici svizzeri.
Il vetro è il solito hardlex di Seiko molto trasparente anche se non dotato di rivestimento antiriflesso. La ghiera è piatta e piuttosto alta,
fatto che, se non contribuisce a migliorarne l'estetica, garantisce una facile presa per effettuare la rotazione unidirezionale.
Gli scatti sono 120, permettendo una precisione al mezzo minuto ed è veramente piacevole sentire come la ghiera
giri in modo estremamente
fluido. Il quadrante è completamente piatto con gli indici senza bordi stampati con una vernice luminescente molto efficace. Solo la finestrella della data/giorno
è circondata da una lieve smussatura. Le lancette sono le classiche Seiko
bordate inox anch'esse dotate di abbondante vernice luminosa. Per i miei gusti la lancetta
dei minuti a freccia è un po' troppo massiccia sì da non distinguersi immediatamente da quella delle ore, ma
è realizzata in questo modo perché in un diver è la lancetta più importante in
quanto misura il tempo di immersione. La lancetta centrale dei secondi
è una sottilissima linea bianca e curiosamente ha la vernice luminosa su un cerchietto nella parte opposta alla punta.
Il fondello riporta in rilievo il classico Tsunami e la corona, come purtroppo è
prassi per le fasce medio basse di Seiko, non è logata. Infine c'è il mistero del colore del quadrante: fonti ben informate affermano che si tratti di un blu molto scuro, ma effettivamente è talmente scuro
da sembrare nero e anche in pieno sole non è facile capire qual'è il colore effettivo. Ho provato ad analizzare la componente RGB nelle foto scattate ed in
quasi tutte c'è una leggerissima prevalenza del Blue, ma in pratica sembra nero o al massimo grigio scurissimo.
Una cosa che mi ha colpito è stata la precisione del movimento meccanico, anche
perché non mi aspettavo un risultato simile. Siamo nell'ordine di pochi secondi
al giorno. Non sono riuscito a misurare lo scarto a livello giornaliero perché
manca la funzionalità di fermo macchina che permetterebbe l'allineamento della
lancetta dei secondi, comunque ci sono sempre delle variazioni giornaliere
dovute al tempo in cui viene indossato rispetto a quello in cui viene riposto
sul comodino - e anche qui la precisione varia in funzione della posizione
dell'orologio (orizzontale o verticale) -, alla temperatura esterna e ad altre
variabili per cui ho fatto una rilevazione sull'arco di tre settimane e posso
affermare con soddisfazione che siamo sull'ordine dei 3-4 secondi al giorno,
molto meglio di tanti famosi orologi svizzeri che costano dieci e più volte
tanto. Vorrei ora parlare di quelli che spesso vengono definiti dei difetti di
questo fantastico orologio. Primo: molti lamentano che il quadrante sia troppo
piatto e che manchi completamente di qualsiasi effetto tridimensionale. Non
dobbiamo dimenticare che questo è un orologio certificato Diver e come tale richiede la massima visibilità delle informazioni offerte, e la semplificazione del display
è fatta proprio in quest'ottica per eliminare qualsiasi riflesso o disturbo visivo.
Secondo: altri avrebbero preferito un vetro zaffiro più resistente ai graffi rispetto all'hardlex. Il motivo della scelta di quest'ultimo, del resto
presente in modelli diver della casa anche molto più costosi, è che nell'uso previsto per questo tipo di orologi non è improbabile
l'urto contro rocce o altri oggetti contundenti: in questo caso lo zaffiro potrebbe frantumarsi in mille pezzi rovinando irrimediabilmente l'orologio
mentre con l'hardlex si rimedia al massimo una rigatura.
19/4/14
Come dicevo l'orologio era fornito con lo Z22, non particolarmente confortevole, ma ideale per le immersioni,
anche perché essendo molto lungo può essere indossato sopra la muta. Io però che
sub non sono - al massimo una nuotata in superficie - ho voluto dotarlo di un
cinturino Nato a strisce rosse e blu che riprendono il motivo della ghiera.
Personalmente trovo che il Nato gli si addica molto, anche se lo rialza un po’
troppo sul polso. Naturalmente non mi fermerò qui.
24/4/14
L'Oyster che ho preso è di tipo economico (costato 25€ compresa spedizione dagli States) ma da un tocco particolare all’orologio
che di solito come bracciale di serie monta un Jubilee. Non è pesantissimo, ma le
maglie piene hanno uno spessore di 3,5 mm, quindi più che accettabile. I finali non sono pieni, ma comunque robusti
e io li preferisco per la maggior facilità con cui si può rimuovere o rimettere il bracciale rispetto a quelli
con i finali pieni. Se proprio vogliamo trovargli un difetto la chiusura è tutta spazzolata anche sui lati mentre sarebbe opportuno che lì fosse lucida
come il resto del bracciale e l'orologio stesso; ma considerando il costo è un difetto
trascurabile.
Alla fine ho sostituito la chiusura ottenendo due vantaggi: è molto più robusta
perché piena invece che stampata e ha la parte superiore spazzolata e i bordi
lucidi come il bracciale. Perfetta.
30/10/15
Non è che apprezzi molto il bracciale Jubilee, ma dato che molti dei miei
orologi montano degli Oyster e nessuno il Jubilee, ho voluto fare una prova per vedere come
si comporta.
Alla solita asta ne ho trovato uno specifico per lo 009 e l’ho portato a casa per 16€ tutto compreso. Naturalmente è piuttosto leggero
anche se le maglie hanno uno spessore massimo di 3,5mm. Come un po’ per tutti i Jubilee le maglie sono lente creando un effetto "ballerino"
che molti criticano, ma che rende il bracciale più confortevole. I finali sono piegati e non si adattano perfettamente alla cassa anche se
lavorando un po’ di pinze si riesce ad ottenere un risultato accettabile. Nell'insieme, considerando il prezzo, è una soluzione percorribile, anche
se non all’altezza dell’Oyster, se si vuole
ogni tanto cambiargli aspetto.
7/9/16
Al contrario del Citizen NY0040, su cui continuo a montare nuovi bracciali e cinturini per cercare
una soluzione che mi piaccia veramente senza riuscirci mai, probabilmente perché non riesco a trovare un feeling con l'orologio, con il Seiko 009
il montaggio di un nuovo cinturino mi da ogni volta una grande soddisfazione perché il risultato è sempre
piacevole.
Questa volta l'esperimento viene fatto con un mesh, un tipo di bracciale che comincio ad apprezzare sempre di più. Questo è
una versione con link di estensione
per ovviare alle difficoltà di adattamento dei mesh classici che prevedono il taglio delle maglie compromettendo l'eventuale ripristino.
Adattarlo quindi è molto più semplice in quanto questi link di estensione sono fissati a vite. Il bracciale era molto lungo e quindi
ho dovuto togliere tre link su quattro. Purtroppo la soluzione non è perfetta perché
ogni link è piuttosto lungo, comunque più della microregolazione disponibile sulla chiusura e quindi non è sempre possibile ottenere
la regolazione esatta. Peccato, perché qualche altro foro sulla chiusura avrebbe risolto il problema.
A livello estetico la soluzione mi soddisfa in quanto accentua la sensazione vintage dello 009, mentre come al solito il mesh si dimostra
molto confortevole da indossare.
22/9/21
Finalmente! Al terzo tentativo ci sono riuscito.
Era da un po' che cercavo un bracciale con finali pieni da adattare al mio 009.
Con il primo, di cui non ricordo la marca, non c'è stato niente da fare,
recentemente avevo preso un Carlyvet, ma anche in questo caso non ero riuscito a
montarlo. Deciso a trovarne uno decente che non costasse come uno Strapcode ho
acquistato questo Rolamy su Aliexpress e con un po' di fatica sono
riuscito a farglielo digerire.
È un classico Oyster con una bella rastremazione (22-18mm). Le maglie sono
spazzolate, solo i bordi laterali sono lucidati. I finali pieni si accordano
bene alla cassa, anche se, a voler essere pignoli, si nota un lieve dislivello.
La regolazione in lunghezza avviene per mezzo di viti, facilmente gestibili
grazie all'ampio diametro. Unico aspetto discutibile la chiusura stampata con
tre fori per la microregolazione che funziona bene ma da quell'impressione di
miseria, che però può facilmente essere evitata sostituendola con una piena.
La chiusura stampata non la sopporto proprio. Anche se così perdo il marchio vado subito a sostituirla
con una piena.
Conclusioni:
È un orologio con una notevole personalità, robusto, preciso, ben leggibile, con una efficace luminosità al buio, fatto per le immersioni,
ma che con il bracciale in acciaio non stona neanche in occasioni più formali. Il mio unico cruccio è che ogni tanto qualcuno (poco pratico) mi fa:
"bello, che cos'è, un Rolex?". Dovrei prenderlo come un complimento, ma invece non è così: è la mia mentalità
proletaria a dire
che, considerando il prezzo, è molto meglio lo 009. Infatti, forse che il Submariner è 30 volte più bello? O 30 volte più preciso?
O 30 volte più funzionale? Ovviamente la risposta a queste domande è semplicemente NO. Sono sempre più convinto che Seiko e Orient hanno il rapporto prestazioni/prezzo
più elevato in assoluto. Gli svizzeri hanno il carisma derivato da una tradizione secolare, ma i giapponesi hanno la sostanza.
Pro e Contro
PRO Forte personalità
Ottimi materiali e finitura
Eccezionale luminescenza
Ghiera a 120 scatti estremamente fluida
Movimento robusto e abbastanza preciso
CONTRO
Inserto ghiera un po' sottotono
Manca carica manuale e fermo macchina
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