21/02/18
La maledizione dell'asta ha colpito ancora. Ma sono riuscito comunque a rimanere nel campo
che mi ero prefissato degli hommage. A pochi giorni dall'acquisto dello
Speed Timer non ho saputo resistere al prezzo ridotto di quest'altro Gigandet:
il Red Baron IV. Quella del Red Baron è una serie arrivata ormai alla quarta
generazione che comprende orologi con tipologia aeronautica. La prima era un
omaggio ai classici B-Uhr sia di tipo A che B, la seconda e la terza erano
interpretazioni più moderne del concetto. Mentre le prime tre generazioni erano
dei modelli solo tempo con movimento automatico, la quarta invece monta un
movimento cronografico ovviamente, per mantenersi nella fascia bassa di prezzo,
al quarzo.
Il Red Baron IV è un hommage non di un orologio particolare, ma di una
tipologia in voga negli anni '30 e '40: l'Aviator Chronograph sviluppata da
diversi produttori svizzeri. Le caratteristiche comuni a questa categoria erano:
quadrante bicompax, scala esterna del telemetro e scala interna del tachimetro,
talvolta su più cerchi o spiralata per rappresentare le velocità sotto i 60 kmh.
Non avevo nessun pezzo con il telemetro e questo è stato il motivo per cui mi
sono convinto ad acquistare questo orologio. Ora il telemetro è una funzione (e
non una complicazione) curiosa, ma abbastanza inutile, almeno per me. Serve a
stabilire la distanza tra la propria posizione ed un punto in cui si è
verificato un certo fenomeno ottico/sonoro giocando sulla differente velocità della
luce e del suono. In pratica avviando il cronografo quando si vede un
lampo e fermandolo quando si sente il tuono, si legge sulla scala in km la
distanza relativa. Oppure può essere utilizzata per ricavare la distanza che ci
separa da un cannone misurando il tempo tra la fiammata ed il rumore relativo
percepito. Non so se mi capiterà mai di utilizzare questa funzione, ma averla in
scuderia placa le mie paranoie da collezionista.
La confezione è identica a quella del cugino Speed Timer: scatola di latta cilindrica, imbottita di gommapiuma
nera con foglietto con le istruzioni, scheda garanzia non compilata e la fattura inclusa dentro l'imballo esterno in cartone.
Le dimensioni, anche in questo caso, sono maggiori nel nuovo rispetto ai modelli
d'epoca.
Il quadrante ricoperto da un vetro minerale piatto è anch'esso un classico bicompax
(monta lo stesso movimento dello Speed Timer) con lo sfondo argento. Il lay-out
è piuttosto complesso: All'esterno abbiamo la scala circolare del telemetro in
nero tarata in km con suddivisioni ai 500m. Più all'interno troviamo
sempre in nero la scala circolare dei minuti/secondi con suddivisioni al quinto.
Ancora verso il centro abbiamo tre scale in blu: la prima è quella tachimetrica
con numeri molto piccoli, mentre le altre due invece di rappresentare come nei
modelli di ispirazione le velocità inferiori ai 60 orari sono rispettivamente
l'inutile duplicazione della scala dei minuti e la scala delle ore da 13 a 24. A
ore 3 c'è il sottoquadrante dei secondi continui mentre a ore 9 abbiamo il
sottoquadrante dei minuti cronografici.
Tutte le lancette sono azzurrate e spiccano bene sullo sfondo. Quelle di ore e
minuti sono in stile Breguet. Giustamente non è prevista nessuna luminescenza.
A ore 6 una stretta
finestrella riporta la data in nero su bianco, anche qui poco leggibile specie
se a due cifre.
Come testo a ore 12 troviamo il marchio, mentre a ore 6 abbiamo il nome della
serie (Red Baron).
La lancetta dei secondi cronografici scorre fluida con passi di un quinto di secondo.
L'attivazione dei pulsanti cronografici è piuttosto dura e il reset a 0 è quello
lento tipico dei cronografi al quarzo.
La lunetta fissa argentea ha una tipica forma vintage.
La carrure è completamente lucida. Le anse non sono raccordate alla cassa. La corona a scatto a forma di cipolla rincara l'effetto vintage.
I pulsanti cronografici hanno una forma rettangolare. Anche corona
e pulsanti sono lucidi.
Il fondello a vite in acciaio inossidabile lucido riporta in leggera incisione
l'ormai consueto marchio di fabbrica che compare su tutti gli orologi della
casa: la caravella.
Il cinturino in pelle nera stampata coccodrillo è abbastanza morbido. La fibbia
lucida riporta in leggera incisione il marchio Gigandet.
Dato il diametro della cassa XL richiede un polso medio grande, decisamente sconsigliato per un polso piccolo.
Conclusioni
La scelta di rimanere fedele ai modelli d'epoca con la scala circolare interna fa sì che
la lettura del tachimetro sia praticamente impossibile, però è proprio quella, assieme alle lancette Breguet, che gli da quell'aria deliziosamente
retro. Comunque, per chi predilige la funzionalità ad ogni costo c'è una versione del Red Baron IV con differenti lancette e indici ore tutti
luminescenti che ha le due scale del tachimetro e del telemetro verso l'esterno del quadrante per favorire la leggibilità, rinunciando, secondo me,
a quella tipica atmosfera vintage.
Lo sfondo argento opaco risulta un po' sottotono, sarebbe stato perfetto con uno sfondo bianco lucido.
Comunque considerando il suo prezzo è un prodotto onesto.
Pro e Contro
PRO
Materiali e finitura buoni
Movimento cronografico Miyota preciso e affidabile al quarzo
Buona leggibilità ore e minuti
Piacevole aspetto vintage
Funzione telemetro
CONTRO
Scala tachimetrica poco leggibile |