13/4/17
E con questo sono quattro i Parnis entrati in scuderia e stranamente questo è il primo che ostenta il marchio sul quadrante mentre gli altri
tre sono tutti sterili.
Nell'ultima produzione del marchio si nota un certo salto di qualità: inserti ghiera in ceramica e vetro zaffiro sono
caratteristiche difficili da trovare in questa fascia di prezzo e anche se i prezzi di questi prodotti più «sofisticati» sono un po' più elevati
rispetto alla produzione precedente, si mantengono sempre molto accessibili.
Negli ultimi tempi ho notato che i modelli automatici di punta del marchio
hanno sostituito i movimenti Sea-Gull con analoghi movimenti giapponesi della Miyota. Non sono sicuro se in conseguenza della ricerca di una
qualità migliore o… di un costo inferiore. Infatti i prodotti cinesi di qualità non si peritano più di chiedere un prezzo adeguato e magari
data la grande tiratura dei movimenti giapponesi (probabilmente assemblati in qualche altro paese asiatico low-cost) questi potrebbero essere
offerti ad un prezzo minore rispetto ai Sea-Gull. In ogni caso gli 8215 o gli 821A come quello dell'orologio in questione, pur non essendo
l'ultimo grido, sono dei movimenti robusti e affidabili, piuttosto accurati e di agevole manutenzione con facile reperibilità di ricambi ed
eventualmente di movimenti interi a prezzi molto ragionevoli. Ultimamente hanno
fatto la loro comparsa dei modelli Parnis che montano addirittura dei movimenti
Miyota 9015 o 9100 con prezzi attorno ai 200 €.
L'orologio è chiaramente un hommage all'Omega Planet Ocean senza la ricerca disperata di un'estrema somiglianza tipo replica. La differenza
più evidente è la dimensione dei numeri arabi a ore 6, 9 e 12 che qui sono molto più grandi rispetto al riferimento eliminando i rispettivi
indici, che seppur in dimensiona ridotta, sopravvivono nell'originale. Di conseguenza, pur risultando equilibrato come quadrante, è
immediatamente distinguibile dall'Omega. Altre differenze sono nell'accostamento dei colori, nell'inserto della ghiera, nella forma della
lancetta dei secondi, nella mancanza della valvola dell'elio, più che sufficienti per non farlo passare per una copia pedissequa.
Ordinato in Cina, è arrivato nella solita scatola di polistirolo fasciata con nastro adesivo, ben avvolto all'interno in un ampio
foglio di plastica a bolle. Una plastica autoadesiva proteggeva il fondello. Nient'altro nella confezione se non una lettera del
venditore con un invito ad andare a vedere il suo sito. Spedito via Post NL è arrivato nel tempo record di 15 giorni.
Il diametro della cassa è di 45mm esclusa la corona (come il Big PO) ma sul polso non sembra eccessivamente grande grazie alla
ghiera che ha un diametro di 42mm.
Il quadrante nero opaco ha gli indici delle ore riportati di forma trapezoidale bianchi con bordi
argento. A ore 3 un indice accorciato lascia spazio per la finestrella con i bordi svasati della data, abbastanza leggibile,
in caratteri neri su sfondo bianco. Gli indici dei minuti sono delle barrette stampate in bianco. Al posto degli indici a ore 6, 9 e 12
abbiamo le ore in numeri arabi con caratteri piuttosto grandi in un bel colore arancione brillante. Il testo, tutto stampato in bianco,
si limita al marchio a ore 12 e a due righe a ore 6 rispettivamente con l'indicazione dei rubini e la dicitura AUTOMATIC.
Le lancette
di ore e minuti sono quelle tipiche a forma di freccia, bianche con bordi inox. La lancetta inox dei secondi ha la testa bianca e la punta
arancione che la rendono ben visibile. Nel complesso, grazie allo sfondo nero opaco, alla trasparenza dello zaffiro e alla forma e colore
degli indici e delle lancette la leggibilità è ottima.
La ghiera dentellata svasata verso l'esterno ha un bordo sufficientemente alto per permettere un buona presa. La rotazione, ovviamente
unidirezionale, compie un intero giro in 120 scatti, in maniera fluida e senza giochi. L'inserto in ceramica nera lucida riporta in lieve
incisione in bianco i minuti in numeri arabi ogni 10 a partire da 20 e degli indici ogni 5. Da minuti 1 a 15 abbiamo degli indici ogni minuto. A minuti
60 c'è un triangolo bianco senza perlina luminosa. Un sottile cerchio bianco corre lungo tutto il bordo interno.
La carrure ha la classica forma del diver che nella zona delle anse si sviluppa su tre piani. Senza spallette sporge la corona zigrinata
che come logo sembra aver rubato una delle due P di Paul Picot.
Il fondello in acciaio presenta un oblò relativamente piccolo che fa
intravedere il movimento 821A. Si tratta praticamente del 8215 con rotore alleggerito ed una finitura più curata a Côtes de Genève.
Il lato della carrure, la dentellatura della ghiera e la corona sono in acciaio lucido, mentre il resto è spazzolato.
Il cinturino in pelle nera liscia è piuttosto corto. Molto rastremato (22/18mm), è dotato di una chiusura rapida con fermo di sicurezza.
Inizialmente trovavo difficoltoso chiuderlo, poi mi sono accorto che era stato montato in maniera non corretta; ho invertito gli attacchi
alla cassa e adesso funziona perfettamente.
Invertendo gli attacchi del cinturino alla cassa indossarlo diventa molto più agevole.
Come mi aspettavo la luminescenza non è un granché con una differenza di colori tra lancette e indici: le prime sono verdi mentre i secondi
sono blu. Ma questo, come ho avuto modo di ribadire più volte, per me non è un problema.
Sta arrivando il caldo e la pelle mi fa sudare, Pertanto gli ho preso questo Nato nero e arancione con cui può affrontare tranquillamente la stagione calda.
21/4/17 Confronto ALPHA 922C - PARNIS PA6032
Mi viene naturale fare un confronto tra questi due hommage al Planet Ocean che vengono offerti ad un prezzo simile.
Innanzi tutto compariamo le dimensioni che rispecchiano all'incirca le due versioni del Planet Ocean originale: 42x48,50mm per l'Alpha, 45x52 per il Parnis che ha
uno spessore leggermente inferiore, 13,50 vs 14mm.
Il quadrante dell'Alpha è più fedele rispetto a quello del Parnis che ha gli indici numerici a ore 6, 9 e 12 molto più grandi
e di un bel colore arancione vivo mentre quelli dell'altro sono piccoli e un po' smorti. Gli indici del Parnis sono posizionati con maggior cura. Il vetro dell'Alpha causa qualche "appannamento" sul quadrante mentre lo zaffiro del Parnis è di una trasparenza eccezionale.
La ghiera dell'Alpha è dentellata mentre quella del Parnis è scanalata. L'inserto del primo è in alluminio metallizzato
mentre quello del secondo è di qualità nettamente superiore in ceramica lucida. La rotazione unidirezionale è fluida e senza giochi per entrambi
a 90 passi per l'Alpha e 120 per il Parnis.
Il più grosso difetto dell'Alpha è la forma laterale della carrure che è praticamente dritta, mentre nel
Parnis la zona delle anse si incurva verso il basso. Questo fa sì che il primo "galleggia" sul polso con le estremità sollevate, effetto
aggravato col bracciale in acciaio a causa della forma dei terminali, mentre il Parnis, pur essendo più grande, si adagia
sul polso in modo naturale.
Per quanto riguarda la luminescenza, questo è l'unico campo in cui l'Alpha è superiore al Parnis. Non solo per quantità di luce emessa,
ma anche perché il colore e l'intensità di lancette e indici è uguale e per la presenza della perlina a minuti 60 che seppur
con un'intensità inferiore è comunque presente, mentre nell'altro è del tutto assente.
L'impermeabilità dichiarata da entrambi è di 50m con fondelli
e corona a vite. All'interno il movimento Sea-Gull dell'Alpha ha in più il fermo macchina, ma l'operazione con la corona è molto
più ruvida rispetto al Miyota del Parnis, noto per la sua affidabilità ed accuratezza.
Alla fine il Parnis risulta superiore per finitura, materiali, portabilità e movimento, mentre l'unico vantaggio
dell'Alpha è nella luminescenza.
27/4/17
Il Nato è carino, ma non riesce mai ad entusiasmarmi. Così tocca trovargli un altro vestitino per l'estate: proviamo questo,
morbido e confortevole, a rombi in silicone.
14/6/17
Ed ora facciamo qualche tentativo con l'acciaio. Data la difficoltà di trovare dei finali curvi che si adattino alla cassa,
comincio con questo mesh a finali dritti che gli dà una vaga aria da Ploprof.
Comunque qualche prova con i finali curvi la voglio fare. Dopo un primo tentativo infruttuoso, questo Jubilee per lo 009 si lascia montare senza difficoltà.
Ho dovuto stringere un po' i finali (fortunatamente ripiegati e non pieni) e l'attacco alla cassa è preciso. Rispetto alle anse molto lunghe i finali son
leggermente corti, ma ho visto di peggio con soluzioni di fabbrica.
Aspettavo da un po' di tempo questo cinturino in silicone adatto per il Planet
Ocean originale. Ho dovuto fare una serie di piccole modifiche: ridurre leggermente lo spessore tra le anse, altrimenti non entrava, e poi incollare
posteriormente degli spessorini
in silicone per adattarlo allo spessore ridotto della cassa rispetto all'originale. Dopo alcuni tentativi aggiungi/togli sono riuscito ad ottenere
un attacco decente. Avendo preso il cinturino senza la chiusura tipo Omega, ho dovuto aggiungere una fibbia e due passanti arancione cannibalizzati
da un altro cinturino e direi che sembra proprio la soluzione migliore. O quasi.. ho ordinato infatti una chiusura tipo Omega sperando che vada bene e
alla fine vedremo.
19/7/17
Finalmente è arrivata la sua fibbia e il risultato finale è quello sperato. Un po' macchinosa l'impostazione, ma una volta regolato è eccezionale.
Porta la comodità delle chiusure dei bracciali in acciaio ai cinturini in silicone, ma anche a quelli in pelle. Con il vantaggio rispetto ad altre soluzioni come le chiusure a
farfalla o a tre pieghe di avere soltanto una piccolissima parte metallica a contatto con la pelle delicata della parte interna del polso.
Mi domando perché non le fanno tutte così.
21/6/17
Ho trovato su Ebay questo bracciale per SKX007 a meno di 10 € e non ho saputo resistere. Si lascia montare sul Parnis senza difficoltà.
Naturalmente ha lo stesso difetto del Jubilee, cioè i finali sono un po' corti rispetto alle anse, per il resto è tutto ok e dà un'aria
di maggior importanza all'orologio.
Conclusioni:
A questo prezzo trovare un altro orologio che non sia Parnis, Corgeut o Debert con vetro zaffiro e inserto ghiera in ceramica è impossibile.
Aggiungendo il movimento Miyota 821A, robusto, affidabile e di facile manutenzione, la combinazione è davvero imbattibile.
Il cinturino in pelle nera è di discreta qualità ed è dotato di una chiusura deployante molto pratica. Peccato che non sia
disponibile un bracciale in acciaio data la difficoltà di trovare dei bracciali con finali curvi che si adattino alla cassa.
I difetti più evidenti sono la scarsa impermeabilità, ma basta non portarlo al mare o in piscina, e la ridotta luminescenza.
Alla fine rimane un orologio elegante con un tocco sportivo che si può
indossare sia con un abbigliamento casual che con uno da ufficio.
Pro e Contro
PRO
Cassa in acciaio inossidabile ben realizzata
Movimento robusto e accurato
Ottima leggibilità
Vetro zaffiro
Inserto ghiera in ceramica
Ghiera con scorrimento fluido senza giochi
CONTRO
Impermeabilità ridotta
Scarsa luminescenza
Area tra le anse non lucidata come il resto della carrure
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