Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimento:  Automatico Calibro:   ST16 Complicazioni:  data
Diametro cassa:  44,00mm Spessore cassa:  14,50mm Diametro vetro:  33,00mm Larghezza tra anse:  22mm
Da ansa ad ansa:  50mm Impermeabile:  30m Peso :  86g Acquistato da:  Aliexpress

 

5/7/17

Il mio programma di acquisti nel medio termine prevede una serie di hommage/copie che si ispirano ai modelli più classici. Piuttosto che cercare l'originalità estetica ad ogni costo col rischio di incorrere nel kitsch, preferisco rivolgermi a forme ormai collaudate che riscuotono il consenso generale. Non potendomi permettere gli originali non ho nessuna remora a ricorrere a copie o hommage purché siano realizzati con una certa cura e montino movimenti sufficientemente affidabili.

Questa volta è toccato al Pagani Design PD 1617, una copia piuttosto fedele del Tag Heuer Aquaracer. Le differenze estetiche, oltre a testi e loghi, si limitano ad un carattere più snello nell'inserto della ghiera, alla posizione dei riporti esterni nella ghiera, qui inseriti a minuti 10, 20, 30 ecc. invece che a 5, 15, 25, ecc. dell'originale, alla colorazione in giallo della testa della lancetta dei secondi, alle dimensioni maggiori della perlina luminescente sulla ghiera a minuti 60 e poco altro. Piccole differenze che, senza un esame ravvicinato, rendono difficile distinguerlo dall'originale.

La confezione è la solita Pagani Design. Scatoletta nera di cartone (ammaccata nel trasporto) con orologio avvolto su un cuscinetto color crema, etichetta di plastica, libretto istruzioni in inglese e cinese per i vari modelli, scheda di garanzia non compilata ed un panno per la pulizia. Niente di eclatante, ma rispetto ai Parnis è già qualcosa.

Il quadrante azzurro carta da zucchero è vivacizzato da un trattamento a righe parallele orizzontali. Piuttosto sobrio riporta a ore 12 il logo e il marchio del produttore e a ore 6 la scritta AUTOMATIC in azzurro molto chiaro. A ore 3 una lente facilita la lettura della data anche se l'ingrandimento non è all'altezza di quello di altri orologi economici come gli Invicta. Gli indici corposi hanno un bordo inox con l'interno trattato con una vernice luminescente. Le lancette in due sezioni come gli indici a ore 6, 9 e 12 favoriscono una buona leggibilità. La lancetta dei secondi, inox eccetto la punta bordata di giallo con lume all'interno, arriva a coprire la scala esterna dei minuti. La ghiera dodecagonale unidirezionale ruota facilmente in 90 passi con qualche gioco eccessivo. L'inserto in ceramica blu lucido riporta le cifre in bianco leggermente incise.

La carrure ha un andamento piuttosto spigoloso con le anse incurvate verso il basso ed è lucida sui fianchi e spazzolata sulla parte superiore delle anse. La corona logata a ore 3 è protetta da spallette piuttosto prominenti. Nel lato opposto una modesta sporgenza bilancia parzialmente corona e spallette.

Il fondello pieno in acciaio spazzolato dichiara un'impermeabilità di 30m il che è abbastanza strano considerando che sia corona che fondello sono a vite. Probabilmente per risparmiare non sono stati fatti i relativi test, comunque per sicurezza non gli farò mai vedere il mare.

Il bracciale è di buona fattura con spessore delle maglie nello standard (3,5mm) e finali e chiusura pieni. La forma piuttosto rastremata (22/19mm) snellisce l'insieme. La chiusura ha i due pulsanti per l'apertura, ma non il dispositivo di sicurezza come manca pure la possibilità di microregolazione. Un problema, purtroppo comune ai bracciali cinesi, è quello di avere i bordi delle maglie con spigoli vivi, quasi taglienti. Non è fastidioso quando lo si indossa, ma da una sensazione spiacevole maneggiandolo.

Al polso le dimensioni si fanno sentire. La curvatura delle anse favorisce l'indossabilità, ma è comunque un orologio che richiede un polso non troppo esile.

La luminescenza non è sicuramente il suo punto di forza, non tanto per l'intensità, che comunque non è eccezionale, quanto per la durata ridotta. Notevole che, al contrario del solito, la parte più luminosa sia la perlina sulla ghiera. Infine quello che normalmente è un difetto, cioè la differenza di colore tra lancette e indici, qui è proprio voluto, per richiamare la soluzione dell'originale dove la differenza c'è seppur in posizioni diverse.

Mi piaceva molto la versione nera con cinturino in nylon imbottito, ma data l'impossibilità di trovare un bracciale in acciaio che si adatti perfettamente alla cassa, ho preferito prendere la versione blu con il suo bracciale. Nel frattempo avevo ordinato questo cinturino in nylon blu che mi sembrava assomigliasse abbastanza al suo. Purtroppo la forma è diversa con imbottitura inesistente, ma per il momento meglio di così non sono riuscito a fare. Probabilmente in un futuro...

Con l'occasione ho potuto appurare che, diversamente da quanto spesso avviene per orologi così economici, la zona tra le anse non è grezza, ma è lucidata come i lati della carrure. La cosa è apprezzabile perché con il cinturino, dati i punti d'attacco molto bassi, rimane visibile una gran parte dell'area.

 

Conclusioni:

Alla fine il verdetto è decisamente positivo. Anche se è una questione soggettiva, l'orologio è bello (colpa dell'Aquaracer originale), i materiali e la finitura sono comparabili a quelli di orologi che costano 3 o 4 volte tanto. Il movimento automatico dichiarato è un Sea-Gull ST6, quindi affidabile e probabilmente abbastanza accurato (ma questo lo potrò vedere nel tempo). Penso che per meno di 60 € sia difficile trovarne un altro con le stesse caratteristiche.

Pro e Contro

PRO
Cassa in acciaio inossidabile ben realizzata
Movimento automatico affidabile Sea-Gull
Ottima leggibilità
Bel bracciale a maglie, finali e chiusura pieni

CONTRO
Impermeabilità ridotta
Luminescenza scarsa
Ghiera con qualche gioco di troppo