5/7/17 Il mio programma di acquisti nel medio termine prevede
una serie di hommage/copie che si ispirano ai modelli più classici.
Piuttosto che cercare l'originalità estetica ad ogni costo col rischio di incorrere nel
kitsch, preferisco rivolgermi a forme ormai collaudate che riscuotono il
consenso generale. Non potendomi permettere gli originali non ho nessuna remora
a ricorrere a copie o hommage purché siano realizzati con una certa cura
e montino movimenti sufficientemente affidabili.
Questa volta è toccato al Pagani Design PD 1617, una copia piuttosto fedele
del Tag Heuer Aquaracer. Le differenze estetiche, oltre a testi e loghi, si
limitano ad un carattere più snello nell'inserto della ghiera, alla posizione dei
riporti esterni nella ghiera, qui inseriti a minuti 10, 20, 30 ecc. invece che a
5, 15, 25, ecc. dell'originale, alla colorazione in giallo della testa della
lancetta dei secondi, alle dimensioni maggiori della perlina luminescente sulla
ghiera a minuti 60 e poco altro. Piccole differenze che, senza un esame
ravvicinato, rendono
difficile distinguerlo dall'originale.
La confezione è la solita Pagani Design. Scatoletta nera di cartone (ammaccata
nel trasporto) con orologio avvolto su un cuscinetto color crema, etichetta di
plastica, libretto istruzioni in inglese e cinese per i vari modelli, scheda di
garanzia non compilata ed un panno per la pulizia. Niente di eclatante, ma
rispetto ai Parnis è già qualcosa.
Il quadrante azzurro carta da zucchero è vivacizzato da un trattamento a righe parallele orizzontali.
Piuttosto sobrio riporta a ore 12 il logo e il marchio del produttore e a ore 6
la scritta AUTOMATIC in azzurro molto chiaro. A ore 3 una lente facilita la lettura della data anche se l'ingrandimento non è all'altezza di quello
di altri orologi economici come gli
Invicta. Gli indici corposi hanno un bordo inox con l'interno trattato con una
vernice luminescente. Le lancette in due sezioni come gli indici a ore 6, 9 e 12
favoriscono una buona leggibilità. La lancetta dei secondi, inox eccetto la
punta bordata di giallo con lume all'interno, arriva a coprire la scala esterna
dei minuti. La ghiera dodecagonale unidirezionale ruota facilmente in 90 passi con qualche
gioco eccessivo. L'inserto in ceramica blu lucido riporta le cifre in bianco
leggermente incise.
La carrure ha un andamento piuttosto spigoloso con le anse incurvate verso il
basso ed è lucida sui fianchi e spazzolata sulla parte superiore delle anse. La
corona logata a ore 3 è protetta da spallette piuttosto prominenti. Nel lato
opposto una modesta sporgenza bilancia parzialmente corona e spallette.
Il fondello pieno in acciaio spazzolato dichiara un'impermeabilità di 30m il
che è abbastanza strano considerando che sia corona che fondello sono a vite.
Probabilmente per risparmiare non sono stati fatti i relativi test, comunque per
sicurezza non gli farò mai vedere il mare.
Il bracciale è di buona fattura con spessore delle maglie nello standard
(3,5mm) e finali e chiusura pieni. La forma piuttosto rastremata (22/19mm)
snellisce l'insieme. La chiusura ha i due pulsanti per l'apertura,
ma non il dispositivo di sicurezza come manca pure la possibilità di
microregolazione. Un problema, purtroppo comune ai bracciali cinesi, è quello di
avere i bordi delle maglie con spigoli vivi, quasi taglienti. Non è fastidioso
quando lo si indossa, ma da una sensazione spiacevole maneggiandolo.
Al polso le dimensioni si fanno sentire. La curvatura delle anse favorisce l'indossabilità, ma è comunque un orologio che richiede un polso non troppo
esile.
La
luminescenza non è sicuramente il suo punto di forza, non tanto per l'intensità, che
comunque non è eccezionale,
quanto per la durata ridotta. Notevole che, al contrario del solito, la parte più
luminosa sia la perlina sulla ghiera. Infine quello che normalmente è un
difetto, cioè la differenza di colore tra lancette e indici, qui è proprio
voluto, per richiamare la soluzione dell'originale dove la differenza c'è seppur
in posizioni diverse.
Mi piaceva molto la versione nera con cinturino in nylon imbottito, ma data
l'impossibilità di trovare un bracciale in acciaio che si adatti perfettamente
alla cassa, ho preferito prendere la versione blu con il suo bracciale. Nel
frattempo avevo ordinato questo cinturino in nylon blu che mi sembrava
assomigliasse abbastanza al suo. Purtroppo la forma è diversa con imbottitura
inesistente, ma per il momento meglio di così non sono riuscito a fare.
Probabilmente in un futuro...
Con l'occasione ho potuto appurare che, diversamente da quanto spesso avviene
per orologi così economici, la zona tra le anse non è grezza, ma è lucidata come
i lati della carrure. La cosa è apprezzabile perché con il cinturino, dati i
punti d'attacco molto bassi, rimane visibile una gran parte dell'area.
Conclusioni:
Alla fine il verdetto è decisamente positivo. Anche se è una questione
soggettiva, l'orologio è bello (colpa dell'Aquaracer originale), i
materiali e la finitura sono comparabili a quelli di orologi che costano 3 o 4
volte tanto. Il movimento automatico dichiarato è un Sea-Gull ST6, quindi
affidabile e probabilmente abbastanza accurato (ma questo lo potrò vedere nel
tempo). Penso che per meno di 60 € sia difficile trovarne un altro con le stesse
caratteristiche.
Pro e Contro
PRO
Cassa in acciaio inossidabile ben realizzata
Movimento automatico affidabile Sea-Gull
Ottima leggibilità
Bel bracciale a maglie, finali e chiusura pieni
CONTRO
Impermeabilità ridotta Luminescenza scarsa
Ghiera con qualche gioco di troppo |