13/6/22 LA FOLLIA DEL TIFFANY BLUE
In principio c'era Patek Philippe. Per celebrare l'acquisizione di Tiffany &
Co. da parte di LVMH dopo 170 anni di partnership, Patek Philippe ha deciso di
riprendere la produzione della referenza 5711 (il Nautilus) con una serie limitata a 170
esemplari col quadrante dall'iconico colore Tiffany Blue. La serie, offerta ai
clienti più prestigiosi della casa per la modica cifra di 52.000$ per ciascun
pezzo, è andata subito esaurita. Il primo esemplare della serie è stato
offerto dalla maison ad un'asta di beneficenza ed è stato venduto per la non trascurabile cifra di 6.500.000$.
Il ricavato della vendita è stato devoluto ad una società nonprofit che
si occupa di protezione della natura. Chiaramente l'incremento ottenuto di 120
volte rispetto al prezzo originale sta inducendo più di
uno degli altri proprietari a pensare alla vendita dell'amato bene in
considerazione del notevole plusvalore ottenibile.
Va be' roba per milionari, però la cosa non poteva non destare l'interesse di
quell'altro mondo schizzato, sempre per ricchi, ma ad un livello più
nazionalpopolare, quello cioè dei Rolex.
Se lo fa Patek Philippe perché non dovrebbe farlo Rolex. Ed ecco che tutto si
scatena attorno al piccolo di casa, il più economico della squadra, l'Oyster
Perpetual con un prezzo di listino che non supera i 6.000$. Naturalmente
bisogna trovare un meccanismo scatenante e questo è il colore, quel Tiffany Blue
che ha permesso al PP di raggiungere tali vette di prezzo. E così il
piccolo Oyster Perpetual in versione Tiffany Blue viene venduto (badate bene,
venduto non offerto) a prezzi in continuo aumento partendo dai 20.000$ per arrivare in
alcuni casi ai 50.000$. Puro delirio, ma questo è il mondo dei ricchi e dei
prodotti che puntano più sul marketing che sul valore intrinseco.
Io invece che ricco non sono, mi sono tolto lo sfizio per una frazione
infinitesimale del prezzo con questo Pagani Design PD-1690, copia senza pudore
della ref. 124300.
Analizzando i due la cosa più evidente, e ovvia, è la sostituzione della
coroncina a ore 12 con un triangolo isoscele rovesciato, elemento peraltro
spesso utilizzato in altri quadranti Rolex. Fortunatamente Pagani Design, a
differenza di quanto realizzato con altri hommage come l'Explorer II
prima generazione e il Turtle, ha mantenuto l'impostazione originale delle
lancette che sono solamente un po' più corte. Altre differenze sostanziali non
ce ne sono.
Curioso il dato sull'impermeabilità che, se confermato, sarebbe il doppio di
quello dell'originale.
La confezione è quella classica Pagani Design. Scatoletta in cartone con
chiusura magnetica che contiene, oltre al segnatempo, un libretto di istruzioni
per tutte le tipologie di orologi, una scheda garanzia non compilata,
un'etichetta in plastica, un panno per la pulizia, un cinturino Nato Bond grigio
e nero omaggio e un piccolo cacciavite per la regolazione del bracciale.
L'orologio che mi è arrivato è della versione 2. Rispetto alla
prima ha la superficie superiore delle anse spazzolata e le lancette sono
leggermente più snelle.
La caratteristica di spicco di questo orologio è il colore del quadrante,
l'iconico Tiffany Blue che mi ha veramente colpito. Molto bello anche quello
giallo zabaglione. Ci sono anche altre tre colorazioni: nero, grigio e blu, ma
queste ultime hanno la finestrella della data a ore 3.
La scala dei minuti è stampata in nero con barrette che diventano dei quadrati
ogni 5.
Gli indici delle ore riportati sono rettangolari, doppi a ore 3, 6 e 9 e a
triangolo rovesciato a ore 12. Il bordo è in argento lucido con l'interno
luminescente.
Le lancette lucide, a bastoni quelle di ore e minuti, avrebbero potuto
essere un pochino più lunghe.
Tutto il testo è stampato in nero con un leggero effetto tridimensionale. A ore
12 il logo seguito dal marchio mentre a ore 6 troviamo tre righe di testo, la
prima con un carattere calligrafico risulta misteriosa (P.t Time) mentre le
altre due dichiarano il fatto che il movimento è automatico e che
l'impermeabilità arriva ai 200m. Infine, sotto l'indice a ore 6, l'indicazione
della provenienza del movimento. (Su questo vedi più avanti).
La lunetta liscia lucidata incornicia un vetro zaffiro piatto.
A seconda della luce le scritte presentano un effetto rilievo più o meno
evidente.
Il fianco della carrure, dal classico andamento morbido della cassa
Oyster, è completamente lucidato. La corona a vite, senza protezioni, è lucidata
e riporta il logo Pagani Design.
Per la prima volta in un orologio in questa fascia di prezzo trovo un'etichetta
che dovrebbe assicurare il superamento del controllo qualità. In realtà, da
quello che vedo in rete e che io stesso ho potuto constatare riguardo alla
chiusura, mi sa che l'investimento in QC si è limitato all'acquisto degli
adesivi.
Il fondello a vite ha un anello esterno lucidato, un anello più interno
spazzolato con i vari dati ed un medaglione centrale con una leggera incisione
laser riportante delle montagne e il logo PD sopra due piccozze incrociate,
immagini che sarebbero più adatte ad un Explorer che a questo dressy.
Sul movimento avevo dei dubbi. Il venditore per le versioni turchese e gialla
dichiarava un generico movimento giapponese, mentre per quelle blu, nera e
grigia si sbilanciava su un NH35A. Attualmente c'è una crisi di
approvvigionamento per i movimenti Seiko e avevo visto su Youtube una recensione
proprio di un Tiffany Blue che montava un Epson YN55, praticamente lo stesso di
quello del Kamasu. Volevo vederci chiaro e lo ho aperto. All'interno c'era
effettivamente un NH35A, ma a differenza del solito riportava il marchio TMI
invece del classico SII. Quindi movimento giapponese come concezione, ma non
prodotto né in Giappone né in Malesia, bensì in Cina dato che Time Module è
una consociata di Seiko basata a Hong Kong. Ma va bene così.
Il bracciale Oyster è il tipico Pagani Design con finali pieni ben
aderenti alla cassa e maglie spazzolate tranne che sui bordi laterali che sono
lucidati. Lo spessore delle maglie (3,20mm) è adeguato per la tipologia
d'orologio ed ha una piacevole rastrematura da 20 a 16mm che alleggerisce
l'insieme. La regolazione in lunghezza si effettua facilmente tramite viti
usando il piccolo cacciavite offerto con l'orologio.
Purtroppo il fornitore della chiusura è sempre lo stesso con i soliti difetti:
la scatoletta ha un adeguato spessore ed è ben rifinita tranne che sui bordi che
sono spiacevolmente taglienti. Comunque, con una lima a grana fine e un po'
d'olio di gomito, l'impressione fastidiosa si riduce sensibilmente.
Inoltre é disponibile il dispositivo Easylink, ma
come mi era già successo con il Lacz Denton LD9106 che monta la stessa chiusura,
non sono riuscito ad estrarlo manualmente. Alla fine con un cacciavite, con il
rischio di rovinare qualcosa, ce l'ho fatta e qui un'altra delusione, i fori per
la microregolazione non sono passanti e quindi per spostare il perno a molla
bisogna intervenire dall'interno, ma la fessura relativa è troppo stretta e non
sono riuscito a spostare il perno. Ho richiuso il tutto e spero che il bracciale
come lunghezza mi vada bene così senza bisogno di ulteriori regolazioni. Il
problema dell'Easylink è molto diffuso e ci sono parecchie segnalazioni al
riguardo in rete.
Grazie alle misure ridotte, almeno per gli standard odierni, va bene su
qualsiasi polso.
La luminescenza non è mai stato un punto di forza di Pagani Design, ma in
questo caso, dato che parliamo di un orologio elegante, non ha molta importanza.
Conclusioni Che dire, veramente un bell'orologio. che soddisfa
la mia brama estetica senza necessità di sborsare decine di migliaia di euro.
Il colore del quadrante è molto bello, magari sarà di moda e in futuro
stancherà, ma per il momento non riesco a togliermelo dal polso.
Se avesse il solito quadrante bianco o nero non riuscirei a indossarlo tranne
che nelle sempre più rare occasioni formali che mi capitano, ma con questo
colore vivace lo posso portare sempre, magari abbinato con un diver sull'altro
polso (ebbene sì, per dare un'occasione in più ai miei numerosi orologi ne
indosso sempre uno per polso).
L'eleganza del quadrante è accentuata dalla mancanza della data e la presenza
di un NH35 con la posizione fantasma della data invece di un NH38 non mi
disturba affatto.
L'unico aspetto negativo riguarda la chiusura la cui difettosità è presente
praticamente in tutti gli orologi che la montano. Mi meraviglia che Pagani
Design non sia ancora riuscita a risolvere un problema così evidente e diffuso.
Pro e contro PRO Quadrante elegante ben realizzato senza disallineamenti
Finitura e materiali ottimi
Operazione con corona piacevole
Notevole impermeabilità per la tipologia
Movimento automatico robusto e affidabile CONTRO
Chiusura bracciale problematica |