5/1/21 Finalmente è arrivato questo Marinemaster 300
di Steeldive. Questa volta l'ho ordinato su Alexpress invece che direttamente da
Qiin su Alibaba per due motivi: primo perché su Alibaba non era quasi mai
disponibile la versione col bracciale in acciaio, secondo perché con coupon vari
avevo raggiunto un prezzo più basso di quello su Alibaba. Inizialmente
avevo ordinato la versione blu, ma dopo qualche giorno il venditore mi
comunicava che non era più disponibile e mi proponeva la scelta tra il nero o il
rimborso. A questo punto ho optato per la versione nera, molto classica, per non
aspettare ancora a lungo un orologio che avevo nel mirino già da molto.
Purtroppo il valore di
30$ dichiarato dal venditore sul pacchetto ha generato un sovrapprezzo di
13€ per IVA e spese doganali allineando il prezzo con quello di Alibaba mentre
la spedizione con Post NL ha comportato un tempo di consegna di quasi 50 giorni
contro i 20 giorni impiegati mediamente per la consegna con 5P utilizzata da Alibaba. Pazienza.
L'orologio comunque è davvero notevole: piuttosto massiccio e pesante come si
addice ad un 300m, è una copia davvero ben realizzata di quello che probabilmente
è, assieme al Tuna, il diver più riuscito e universalmente riconosciuto di casa
Seiko, il Marinemaster 300.
Un po' di storia. L'antenato è il 6215-7000 del 1967 destinato agli impieghi
professionali mentre il coevo 62MAS era indirizzato agli usi amatoriali. In
particolare Seiko con questo prodotto pensava agli operatori che lavoravano in
ambienti saturati di elio. Questo gas purtroppo riesce a penetrare all'interno
degli orologi impermeabili (all'acqua) e nella fase di risalita con la
diminuzione della pressione esterna tende a far scoppiare il vetro
dell'orologio. Gli svizzeri avevano trovato una soluzione di compromesso a
questo problema inserendo una valvola che si apriva con la diminuzione della
pressione lasciando fuoriuscire l'elio senza effetti dannosi. Seiko voleva
risolvere il problema alla base e ci riuscì progettando una cassa monoblocco
(senza fondello rimovibile) e delle guarnizioni dal profilo particolare che
impedivano l'ingresso dell'elio.
Con questo modello fa la sua apparizione una
peculiarità che caratterizzerà fino ai giorni nostri praticamente tutti i diver di casa Seiko: la
corona a ore 4.
Dopo un anno il 6215 venne sostituito dal 6159-7000, esternamente identico
mentre all'interno montava un movimento hi-beat a 36.000 Ah. Questo orologio
rimase in produzione per cinque anni fino a quando fu sostituito da un
segnatempo esteticamente molto diverso il 6159-7010, il capostipite dei Tuna.
Per molti anni la gamma dei diver professionali fu riservata alle decine di
varianti, molte anche LE, del Tuna, fino al 2000, anno in cui fece la comparsa
l'SBDX001, una moderna riedizione del 6159-7000 con estetica simile e stessa
struttura monoblocco e dove compare per la prima volta la scritta MARINEMASTER
su questa tipologia d'orologio. In realtà la prima volta in assoluto questa
scritta, su due righe, era apparsa su un modello molto raro, il cronografo
SBCN005 Marinemaster Transocean, due anni prima. Nel 2015 questa versione fu sostituita dall'SBDX017 con
alcuni miglioramenti specie interni. Infine arriviamo al modello attuale
l'SBDX023/SLA021 con varie migliorie tra cui finalmente l'inserto ghiera in
ceramica che comporta la sparizione della perlina luminescente sostituita
dall'intero triangolo rovesciato, riconoscibile per la sostituzione del testo Marinemaster con il logo
Prospex. Ed è proprio a questa versione che si ispira il mio Steeldive SD1968.
E ora passiamo al confronto con l'ultima uscita della serie: l'SLA021.
La forma della cassa è quella, a occhio non appaiono differenze sostanziali.
Anche il quadrante sembra piuttosto fedele. La lancetta dei secondi è inox
lucidata mentre nell'originale è dorata. La differenza più evidente è
sull'inserto ghiera dove i numeri arabi dello Steeldive sono più
grandi. Il bracciale presenta uno schema simile, ma quello dell'originale è più
rastremato.
L'orologio
è arrivato con la solita robusta scatola in plastica nera con interno in gomma
piuma
accompagnato da un'etichetta in cartoncino e da una scheda garanzia non
compilata. Data la dotazione di un bracciale in acciaio all'esterno era presente
come omaggio una spernatrice. L'assenza di imbottitura sul lato destro del
coperchio non è di serie, ma è dovuta ad un intervento del mio gatto Spritz.
Il quadrante nero opaco riporta sulla parte bassa del rehaut la scala dei minuti con
barrette stampate in bianco rinforzate ogni 5. Gli indici delle ore sono
bordati inox lucidi, rettangolari a ore 6 e 9, con un doppio trapezio
rettangolare simmetrico a ore 12 e a bicchierini per tutte le altre posizioni
eccetto a ore 3 dove l'indice è sostituito dalla finestrella bordata in bianco
della data in nero su sfondo bianco.
La lancetta delle ore a matita e quella rastremata dei minuti sono bordate inox
spazzolato con un'ampia zona ricoperta di efficace vernice luminescente
mentre quella dei secondi è lucida con l'estremità a semaforo
luminescente.
A ore 12 troviamo il logo Steeldive seguito dal relativo marchio. Mentre a
ore 6 le quattro righe della prima edizione sono sostituite da tre sole righe.
Al posto di MARINEMASTER ora abbiamo ARMYENGINEER (nome che identifica la linea
diver di Qiin), segue una riga con AUTOMATIC, la terza riga con
PROFESSIONAL è stata eliminata mentre rimane l'ultima riga con il valore
del'impermeabilità. Logo e testi sono tutti stampati in bianco.
Piuttosto ampio l'inserto ghiera in ceramica nera lucida con gli indici incisi
in bianco, ma con una bella luminescenza azzurra al buio, con numeri arabi ogni
10, con barrette intermedie ai 5 e con punti per il resto. A minuti 60 al posto
della classica perlina riportata troviamo un triangolo equilatero ribaltato.
La ghiera ha il bordo dentellato che favorisce un'ottima presa per la rotazione
che avviene in 240 scatti che richiedono una giusta forza per evitare di essere
attivata inavvertitamente. L'elevato numero di scatti evita che ci siano
disallineamenti tra ghiera e quadrante.
Infine a coprire il tutto un bel vetro zaffiro leggermente bombato un po'
sporgente rispetto alla ghiera.
Lo spessore è notevole dovuto in gran parte alla carrure. Per alleggerire
un po' l'effetto questa è divisa in tre piani: quello inferiore e quello
superiore sono entrambi lucidati e inclinati verso l'interno. Sono divisi da un
piano verticale di ridotte dimensioni spazzolato.
Le anse sono forate per favorire il cambio di cinturini.
L'ampia corona scanalata a vite riporta il logo Steeldive e non ha spallette di
protezione facilitando l'operatività.
Il fondello, o meglio la parte inferiore della cassa, dato che di tratta
di un monoblocco, è lucidata nella parte esterna mentre la parte centrale
rialzata è spazzolata e riporta, oltre alle solite dichiarazioni di rito,
un
logo che non è il solito Steeldive.
Il bracciale ha una chiusura con dispositivo di sicurezza e tre fori per
la microregolazione, è stampata, funziona bene, ma da quell'impressione di
miseria che ho voluto subito cancellare sostituendola con una piena.
Lo spessore è ridotto
considerando l'altezza della testa, ma dalle foto ho l'impressione che
nell'originale lo spessore non sia più elevato.
La struttura è quella dell'Oyster, ma il settore centrale ha i bordi lucidati.
La finitura è ottima con i bordi non taglienti ed un trattamento più satinato
che spazzolato. La regolazione della lunghezza avviene tramite perni a
pressione.
Criticabili sono i finali che sono sì pieni, ma di una forma che non segue
l'andamento delle anse e rimane scostata dalla carrure. Qualcosa di simile è presente anche sull'originale, ma
qui l'area della cassa lasciata scoperta è maggiore.
Al polso è una piacevole sorpresa. Il peso, 205g dopo aver tolto una
maglia e sostituito la chiusura stampata con una piena, ovviamente si fa
sentire, ma nonostante i suoi 44mm di diametro non sembra affatto grande. L'altezza è notevole, ma è quella che ci si aspetta da un diver da 300m.
Volevo vederlo con un Nato, ma l'altezza raggiunta dall'insieme era
decisamente scoraggiante per cui non ho neanche provato a fare delle foto e ho
preferito ripiegare su un waffle nero che meglio si adatta alle
caratteristiche dell'orologio.
La luminescenza per la prima volta per uno Steeldive è inferiore a quella
dello 009 di riferimento. Devo dire però che dopo qualche minuto il livello
luminoso diventa praticamente uguale per i due.
Conclusioni Che dire? Considerando il prezzo c'è veramente da
stupirsi, anche se Steeldive ormai ci ha abituati a questi risultati.
L'acciaio 316L è ben lavorato sia nelle zone lucidate che in quelle
spazzolate. Certo, la lucidatura non sarà all'altezza di quella Zaratsu
dell'originale, ma non avendo sottomano quest'ultimo non sono in grado di
giudicare quanto sia avvertibile la differenza.
Il vetro zaffiro con trattamento antiriflesso ha un'elegante bombatura.
L'inserto ghiera in ceramica lucida ha tutti gli indici luminescenti.
Elevato, per il prezzo, il livello di finitura.
Ottima l'impermeabilità dichiarata.
La
luminescenza, presente anche su tutta la ghiera, è più che accettabile anche se leggermente inferiore agli altri Steeldive in mio possesso..
Eccellente la leggibilità grazie al contrasto tra lancette e sfondo del
quadrante.
Nessun problema con la corona sia nell'operatività normale che nello
svitamento/avvitamento. Lo stesso vale per la ghiera che richiede la giusta forza
per essere ruotata.
Anche per gli allineamenti, spesso critici in orologi ben più costosi, non ci
sono problemi.
Infine il movimento, il solito SII NH35A; è vero lo abbiamo visto un milione
di volte, ma rimane una garanzia per quanto riguarda affidabilità e intervalli
tra revisioni.
A fronte di tante caratteristiche positive è un vero peccato che il bracciale
non sia all'altezza del resto. Pazienza per la chiusura, immediatamente
sostituita, ma i finali seppur pieni, ma ballerini e che non si raccordano con
le anse, rovinano un po' l'effetto generale. È su questi particolari che marchi
come San Martin hanno la meglio.
Comunque se lo confrontiamo con lo SLA021 che costa più di 20 volte tanto...
Pro e contro PRO Ottima finitura e materiali
Vetro zaffiro e inserto ghiera in ceramica
Eccezionale impermeabilità
Eccellente leggibilità
Affidabilità meccanica
Luminescenza discreta anche sulla ghiera CONTRO
Finali del bracciale non ben raccordati con la cassa e ballerini |