Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimento:  Automatico Calibro:  2431 Complicazioni:  Ore, minuti, secondi centrali, data, 24 ore
Diametro cassa:  41,00mm Spessore cassa:  15,00mm Diametro vetro:  32,00mm Larghezza tra anse:  20mm
Da ansa ad ansa:  49,00mm Impermeabile:  200m Peso:  71g Acquistato da:  Ebay

 

17/5/19

Da buon collezionista ogni tanto mi piace inserire in scuderia un pezzo che si distingua per degli aspetti particolari. Questa volta è toccato a un orologio che aveva due caratteristiche non ancora presenti nella mia collezione: di produzione russa e con un quadrante a 24 ore. Credo che questo Komandirskie sia l'automatico 24 ore più economico presente sul mercato e questo fatto unito alla possibilità di toccare con mano un orologio russo (da tanto tempo guardavo con interesse agli Amphibia) mi ha convinto all'acquisto.

Il quadrante a 24 ore mi ha sempre affascinato anche perché, a rigor di logica, quello dovrebbe essere il modo di rappresentare le ore di un giorno intero. Il quadrante a 12 ore è ormai entrato nella consuetudine universale mentre i 24 ore sono molto rari. Immagino che questa suddivisione del giorno in due parti di 12 ore sia dovuta al fatto che i primi orologi comparirono sui campanili e in mancanza di adeguata illuminazione artificiale la lettura del tempo poteva avvenire solamente durante le ore diurne, per cui onde sfruttare al massimo la capacità del quadrante e la conseguente facilità di lettura, forse si decise di rappresentare solamente le dodici ore in cui era disponibile la luce naturale. Boh, chi lo sa.

La spedizione da Mosca è stata preoccupante, per circa un mese non ci fu nessun aggiornamento alle informazioni di tracking, ma alla fine il pacchetto riemerse dal buco nero e dopo 50 giorni arrivò finalmente a destinazione.

L'orologio, ben protetto da vari fogli di gommapiuma arriva dentro una scatoletta di plastica rossa che oltre all'orologio contiene due foglietti, uno per la garanzia valida in Russia e uno di istruzioni purtroppo solo in russo.

Abituato come sono ai cino-giapponesi mi trovo davanti ad un altro mondo. È tutto diverso, dall'estetica alla finitura alle caratteristiche tecnico-funzionali.

L'aspetto più evidente è ovviamente la distribuzione sulle 24 ore.  Il quadrante ha uno sfondo blu con un particolare effetto cangiante diverso dal classico soleil e riporta quasi  tutte le informazioni stampate in bianco. Gli indici delle ore sono rappresentati da numeri arabi con una pallina luminescente sovrastante nelle posizioni pari, mentre in quelle dispari, per non rendere troppo affollata la scala, da bastoni bianchi più corposi di quelli dei minuti. Colpisce il fatto che i numeri degli indici siano tutti diversi tra di loro come se fossero dipinti a mano. Esclusa per motivi economici questa ipotesi, la sola spiegazione è la mancanza di accuratezza nella produzione della matrice di stampa. La lettura dell'ora richiede un periodo di adattamento, abituati come siamo al quadrante a 12 ore. Inoltre la leggibilità dei minuti è disturbata dagli indici delle ore dispari, un bastone bianco che si colloca a metà del minuto.

A ore 6 la finestrella bordata in bianco della data, con sfondo bianco e caratteri in nero molto esili, ma abbastanza ben leggibili.

A ore 12 troviamo il logo, una B stilizzata che nell'alfabeto cirillico corrisponde alla V di Vostok, e sotto sempre in cirillico il modello Komandirskie. A ore 6 una nota di rosso vivacizza il quadrante con una specie di grado militare formato da due galloni con sovrapposta una stella e sotto il numero di rubini utilizzati, questo di nuovo in bianco.

Le lancette delle ore e dei minuti, a freccia la prima e a matita la seconda, sono bordate in inox con vernice luminescente all'interno. La lancetta dei secondi con un rettangolino bianco non luminescente verso la punta è di un bel rosso vivo.

Il quadrante è protetto da un trasparente acrilico piuttosto bombato che fa molto vintage.

La ghiera curiosamente ruota in entrambe le direzioni e senza scatti. L'inserto in acciaio inox riporta in incisione riempita di nero i minuti ogni 5, in numeri arabi ogni 10 e a bastoni gli altri. Un triangolo isoscele ribaltato senza pallina luminescente identifica i 60 mentre una strana composizione in crescendo evidenzia i primi 15 minuti.

La cassa è completamente spazzolata. I lati spigolosi presentano un andamento delle anse non molto curvo verso il basso causando un "galleggiamento" sul polso.  La corona a vite ben dimensionata è priva di logo.

Il fondello a vite spazzolato riporta alcune informazioni in cirillico tra cui l'impermeabilità di 200m.

Il bracciale è decisamente misero con le maglie ripiegate anche se i settori esterni non fanno vedere lo "strudel" come invece capita sui modelli più economici di Casio, Seiko e Citizen (e per questa ultima casa non solo per i più economici). I finali sono dritti, il che potrebbe essere giustificato dalla forma della cassa tra le anse, tuttavia i fori interni alle anse sono posizionati all'estremità lasciando quindi un bel po' di spazio vuoto. Inoltre trovo infelice la scelta del settore centrale lucidato che mal si accorda con la cassa tutta spazzolata. A questo si potrebbe rimediare facilmente con una spugnetta Scotchbrite, ma probabilmente provvederò a sostituire il bracciale originale anche a causa della chiusura stampata, probabilmente di provenienza cinese veramente cheap.

Al polso grazie alle dimensioni modeste si trova bene su qualsiasi polso anche se, a causa delle anse poco incurvate verso il basso, rimane un po' rialzato.

L'orologio è decisamente rustico e il bracciale di serie non gli si addice proprio. La prima alternativa è un Nato blu e rosso che gli si accorda cromaticamente. Direi che abbiamo già un notevole miglioramento.

Il Nato, con il suo doppio strato, tende ad aumentare il problema delle anse poco incurvate verso il basso portando l'orologio a galleggiare sul polso. Un paio di forbici aiutano a risolvere il problema tagliando il secondo strato trasformando il cinturino in un RAF. Personalmente non ho mai capito la funzione di questo secondo strato se non a livello estetico per inserire un passante metallico subito sotto l'orologio. Infatti anche eliminando questa parte lo scopo per cui era stato progettato il Nato, quello cioè di non perdere l'orologio se una delle ansette avesse ceduto, viene comunque mantenuto. Dopo questa operazione l'orologio si adagia sul polso molto meglio.

Il fatto di poter utilizzare un bracciale a finali dritti amplia notevolmente la scelta dei candidati. Ho preferito evitare un Oyster, simile all'originale, ma secondo me troppo elegante, per finire su questo Hexad le cui maglie spigolose ben si adattano alla rusticità dell'orologio. Assieme al Nato visto prima mi sembra un'ottima soluzione. Mi piacerebbe vederlo anche con un Engineer, ma per il momento non ce n'ho uno a disposizione. Quando capiterà …

La luminescenza non è un granché, non molto diversa dai cinesi di pari fascia.

 
 

28/6/19

Ora che il prezzo si sta abbassando, ma soprattutto ora che sono disponibili più colori, posso prendere in considerazione questi cinturini in stile MN nonostante la macchinosità del montaggio e la difficoltà della chiusura. compensate dall'estetica originale e dalla comodità al polso.

Conclusioni

La prima impressione è quella di trovarsi di fronte a un NOS, un fondo di magazzino. E invece no, questo è un orologio tuttora in produzione anche se con le stesse caratteristiche che aveva nel 1967, anno della nascita.

Il confronto con i cino-giapponesi è obbligato e impietoso. Vostok è una società fondata nel 1942 per produrre segnatempo destinati alle forze militari russe e ha sempre seguito una politica tecnologica conservatrice e autarchica. Sea-Gull, la più vecchia casa cinese è relativamente più giovane, nasce nel 1955, ma, oltre che copiare movimenti di origine occidentale, ha sviluppato movimenti originali di concezione moderna. Altri produttori, magari non famosi come Sea-Gull, usano spesso movimenti giapponesi come Seiko e Miyota  garantendo affidabilità e facilità di manutenzione.

Analizzando il prodotto si capisce perché tutti dicono: costruito come un tank russo. Da l'idea della robustezza, ma si nota subito una finitura piuttosto grossolana; ci sono parecchie zone in cui i bordi sono taglienti come all'interno delle anse, sulla corona e sulla merlatura della ghiera, che non lascia una sensazione piacevole ai polpastrelli quando si vuole ruotarla. Anche il bracciale a maglie ripiegate non contribuisce a conferire una sensazione di qualità.  Il vetro in acrilico è molto delicato, facile a graffiarsi, mentre la forte bombatura farà anche vintage, ma sotto certe angolature produce forti distorsioni.

A livello funzionale lascia interdetti la scelta della rotazione bidirezionale della ghiera. Inoltre la mancanza degli scatti ne permette la rotazione involontaria. Pure la luminescenza per quello che doveva essere un diver dedicato ai militari è assolutamente insufficiente.

Infine la meccanica. Il movimento automatico ha 19.800 A/h, 31 ore di riserva di carica e stranamente ben 31 rubini. Ha la ricarica manuale, ma non il fermo macchina. Una volta svitata la corona ho pensato che fosse rotta in quanto risultava completamente allentata e dondolava come se non fosse stata collegata all'alberino. Poi ho scoperto che è proprio costruita così e, anche se non è comodo, sono riuscito ad impostare l'ora, In compenso è molto facile riavvitarla, anche quando non si vuole farlo. Pur avendo la data non c'è una funzione di cambio data rapido e quindi bisogna far girare le lancette  cambiando la data ogni mezzanotte fino alla data desiderata. Oppure sempre con le lancette passare mezzanotte e poi tornare indietro fino alle 20, ripassare mezzanotte e così via. Però ho riscontrato un cosa positiva non presente sui PMW cino-giapponesi: il cambio della data scatta a mezzanotte in punto. Riguardo alla precisione non posso dire nulla, È ancora troppo presto, ma dopo avergli lasciato del tempo per assestarsi tornerò sull'argomento.

Che dire, sono deluso? No, perché certe cose me l'aspettavo, perché è bello nella sua originalità e perché rappresenta un pezzo di storia. E qui apro una parentesi storica appunto sulla genesi del Komandirskie.

Nel 1967, il governo sovietico ordinò alla Vostok di progettare un orologio da sub che fosse paragonabile a quello delle marche occidentali come Rolex, Omega e Seiko, almeno per la possibilità di operare a profondità fino a 200 metri. Non si potevano usare i brevetti esistenti a causa della politica sovietica di non pagare le tasse di licenza sui brevetti occidentali, quindi la ripartenza da zero era obbligatoria. Due tecnici della Vostok, Mikhail Novikov e Vera Belova analizzarono vari modelli di orologi occidentali per comprenderne il funzionamento e per trovare nuove soluzioni per un orologio che potesse resistere a pressioni estreme e a shock . Realizzarono tre innovazioni di base, con il cristallo, il fondello e la corona. Usando un cristallo di plastica curvo, sfruttarono la flessibilità della plastica per creare un sigillo in cui la compressione fa sì che il cristallo si espanda di diametro e quindi rafforzi la tenuta, eliminando la necessità di guarnizioni speciali in gomma. Svilupparono un fondello in due pezzi che compresso fornisce una migliore tenuta. Infine, la corona si avvita come un tappo su una bottiglia, ed è allentata una volta svitata in modo che lo shock alla cassa non pieghi o rompa l'alberino. L'orologio di produzione risultante fu testato nel Mare del Nord durante un salvataggio simulato di un sottomarino alla fine degli anni '60 senza problemi.

Al suo confronto i cinesi tipo Parnis sembrano campioni di raffinatezza, ma bisogna accettarlo così com'è perché i suoi difetti fanno parte del carattere che comunque denota un forte personalità. Difficile confonderlo con la produzione di tutto il resto del mondo. Ciononostante non ha fatto scattare in me quella scintilla che temevo, che mi avrebbe costretto a raccogliere molte delle tantissime varianti di forma e colore. Penso che gli aggiungerò un Amphibia e che la collezione di orologi russi si fermerà qui.

Pro e Contro

PRO
Forte personalità
Quadrante 24h
Costruzione robusta
Impermeabilità di 200m
Automatico con ricarica manuale
Cambio della data istantaneo alla mezzanotte
 

CONTRO
Ghiera bidirezionale e senza scatti
Finitura che lascia a desiderare con molti bordi taglienti
Vetro acrilico delicato
Mancanza di un cambio data veloce