5/12/14
Le aste on-line sono la mia dannazione. Me le ritrovo sempre tra i piedi e certe
volte non resisto e finisco per comprare degli orologi che non avevo mai preso
in considerazione prima. Così questa volta ho sbattuto il naso contro questo
Yves Camani Worldtimer YC1029-I. Non l’ho snobbato subito perché avevo avuto una buona
esperienza con un altro orologio acquistato da questo fornitore, un Detomaso
Firenze che per qualità di materiali, finitura e precisione si era rivelato di
molto superiore al prezzo pagato.
Mi sembrava interessante perché sarebbe stato il primo orologio nella mia
collezione ad avere:
• un quadrante giallo
• una Gran Data
• un calendario comprendente il mese
• una ghiera World Time interna
• cassa e bracciale tutti in acciaio lucidato
• un movimento automatico Shanghai 2L27
Confesso che è stato l’ultimo punto in particolare a spingermi all’acquisto.
Dopo la felice esperienza con il Sea-Gull ST-2505 montato sul Kienzle ero
curioso di vedere cosa offriva il secondo produttore cinese di movimenti
automatici in questa fascia di prezzo.
Prima di prenderlo ho provato a sentire in giro per la rete cosa ne dicevano
quelli che l’avevano già acquistato, e a parte i soliti sfigati cui era arrivato
rotto o si era guastato pochi giorni dopo l’arrivo, erano tutti piuttosto
soddisfatti dell’acquisto. l’unica lamentela abbastanza diffusa riguardava la
Gran Data che realizzata in modo economico rendeva necessario, una volta
arrivati a fine mese, spostare il giorno manualmente fino al 39 per arrivare poi
all’1. Indignato da questa scelta micragnosa stavo quasi quasi per buttarmi su
un Glashütte Original che per pochi spiccioli in più (circa 10.000 €) offriva
una soluzione a questo problema. Poi facendo un po’ di conti… sono ritornato sul
Yves Camani.
Spedito tramite corriere dalla Germania, la consegna è stata rapida come
promesso: tre giorni. La confezione è simile, a parte la grafica, a quella del
Detomaso. Scatola quadrata di metallo con controscatola di cartone, scheda di
garanzia e interno in gommapiuma. Il libretto di istruzioni in tedesco e inglese
è relativo a diversi modelli, ma non a questo specifico con la Gran Data. Dopo
una breve sperimentazione sono riuscito a capire come usare gli abbondanti
comandi: due corone e tre pulsanti. Per inciso ci sono troppi comandi sporgenti
dalla cassa e finiti in modo incoerente: i due pulsanti di destra sono
inutilmente zigrinati, come invece lo è giustamente la corona a ore 10, ma non la corona
principale a ore 3, semplicemente scanalata. Se, come visto su altre
realizzazioni su questo movimento, tutti i pulsanti fossero stati a livello come
quello a ore 8, se ne sarebbe giovata sicuramente la pulizia estetica.
L’orologio è piuttosto vistoso e diciamolo pure, un po’ pacchiano. Il quadrante
è liscio di un giallo metallizzato tipo oro e non giallo pastello come
descritto. Gli indici delle ore sono delle barrette riportate in acciaio e
curiosamente non ci sono gli indici dei minuti. Le sottili lancette di ore e minuti a picche
sono in acciaio inox e a seconda della luce diventano
nere, quella dei secondi è sottilissima con un rombo
verso la punta. Nessuna vernice luminescente e a me piace così. A ore 3
c’è il sottoquadrante dei mesi, ad avanzamento manuale regolabile con il pulsante ad ore 4. A ore 9 c’è
il sottoquadrante dei giorni della settimana, regolabile con il pulsante a
livello ad ore 8. La corona di carica a pressione non logata (in compenso c’è il marchio
inciso sul lato sinistro della carrure), sta nella consueta
posizione a ore 3 protetta da due spallette non troppo invadenti. A ore 12 c’è
il logo, il marchio Yves Camani e sotto ancora, in due finestrelle, la Gran Data
di tipo classico a due dischi complanari, impostabile col pulsante a ore 2.
Sarebbe stato opportuno che i due pulsanti a ore 2 e ore 4 fossero del tipo a livello, come quello a ore 8,
anche per evitare di attivarli involontariamente durante la pulizia dell'orologio.
Infine ad ore 6, come va di moda nei cinesi, c’è un’apertura per la visione del
bilanciere, il cosiddetto open heart. Per il GMT è prevista sull’esterno del
quadrante una scala fissa di 24 ore, mentre il rehaut bidirezionale girevole
tramite la corona a ore 10 riporta le varie località nel mondo. La leggibilità è
discreta per ore e minuti (ricordo che mancano gli indici per i minuti) mentre è
scarsa per mese e giorno a causa delle lancette giallo chiaro su fondo argento.
La scala delle 24 ore grigio chiara su fondo oro è pressoché invisibile. Come promesso
dal nome ottima la lettura della Gran Data.
Una lunetta piuttosto corposa racchiude il vetro minerale piatto appena
sporgente. La cassa è massiccia ed ulteriormente appesantita dalla forma
arzigogolata delle anse. Il fondello avvitato è in acciaio con la parte centrale
in vetro che fa vedere un movimento modestamente decorato a Côtes de Genève e
colimaçon con
qualche vite azzurra. Niente comunque che giustifichi un fondello trasparente.
L’impermeabilità è di 50m - vuol dire che mi posso lavare le mani senza paura -
più che sufficiente per questa tipologia d’orologio.
Il bracciale in acciaio inox completamente lucido in cinque sezioni ha le maglie
piene come pure i terminali ed è leggermente rastremato verso la chiusura logata
di tipo deployante senza pulsanti di apertura, ma con chiusura di sicurezza.
Togliendo 3 maglie dal bracciale il tutto pesa la bellezza di 179g.
Chiuso il capitolo estetica passiamo a quello della performance. Sono fortemente convinto che l’industria orologiaia cinese
stia facendo passi da gigante (come del resto in tanti altri settori). È un’industria molto giovane, nata negli anni ’50,
ma che negli ultimi anni ha realizzato delle cose molto interessanti, basti pensare ai tourbillon di Sea-Gull e Shanghai.
Ancora oggi chi sente la parola cinese nel campo degli orologi pensa a quelle schifezze che si possono comprare dovunque per
quattro soldi, ma in realtà in Cina oggi si realizzano dei movimenti di notevole qualità e a costi… cinesi. Attualmente penso che
il rapporto prezzo tra Cina, Giappone e Svizzera sia 100, 200, 500 a parità di prestazioni e qualità. Poi se parliamo di storia
e tradizioni allora è un altro discorso.
Io personalmente sono uno che bada di più alla sostanza e quindi ho voluto dare un’altra
possibilità agli amici cinesi provando questo orologio con movimento Shangai dopo le soddisfazioni ottenute con il Sea-Gull
montato sul Kienzle. Lo sto quindi monitorando e per i primi giorni sta andando tutto bene con scarti di qualche secondo al
giorno. Naturalmente lo terrò sotto controllo per un periodo ragionevole e poi riferirò sui risultati raggiunti. Il movimento
ha la carica manuale (o almeno così sembra dalla resistenza che si incontra ruotando la corona in senso orario), ma non ha il fermo macchina.
Conclusioni: un’occasione perduta, il movimento sembra piuttosto preciso e ha delle complicazioni decisamente interessanti,
peccato si sia scelto un design che, pur realizzato con buoni materiali, si ispira a quello dei modelli cinesi da 5 €.
Ho visto diverse realizzazioni che incassavano questo stesso movimento, ma erano tutte esteticamente
più riuscite.
Non sono soddisfatto, ma un po’ per l’esiguità della cifra e un po’ perché me la sono andata a cercare, dato che dalle
fotografie avrei dovuto capire quali erano i problemi, non lo restituirò anche se la sua vita al polso sarà molto limitata.
Mi sorge spontanea l’idea di paragonarlo al Kienzle ME0/2505, ma il confronto è impietoso: se a livello di movimento non ci
sono grosse differenze qualitative, a livello estetico la pulizia e l’eleganza del Kienzle non fanno che accentuare l’aspetto
kitsch del Yves Camani, che poi non è così lontano come prezzo dall’altro (almeno all’asta).
Non so cosa mi disturba di più, se il bracciale troppo lucido o il quadrante
dorato o l'accoppiata, ma dato che per il quadrante non c'è niente da fare
dovrò sostituire il bracciale.
7/12/14
Non ce la faccio più ad andare in giro con questa similpatacca (un orologio vero che sembra una patacca), tolto il bracciale gli ho messo
un cinturino in cuoio marrone con cuciture bianche e mi sembra che l'orologio abbia acquistato una certa dignità. Resterà così, peccato perché
il bracciale, a parte la chiusura, non era male, ma l'abbinamento resta improponibile.
Eccolo in un nuovo confronto all'americana con il Kienzle ME0/2505. Mi sembra che la cura del cinturino abbia fatto bene al Worldtimer.
Ora può affrontare il confronto con maggior possibilità non dico di vincerlo, ma di conquistare un onorevole secondo posto (sono in due).
30/1/15
Mi piace molto l'accostamento tra verde e oro. Avevo preso un cinturino verde
coccodrillo da 22mm per l'Orient Bambino: prima di ridurlo a 21mm ho voluto
provarlo con il Yves Camani Worldtimer, attualmente l'unico altro mio orologio
che ha dell'oro seppur sul quadrante. Secondo me è un accostamento riuscito
anche se così l'orologio è più vistoso che con il cinturino marrone.
2/10/23 Ha goduto di ben poco tempo al mio polso, per cui ho
pensato bene di metterlo in vendita su Ebay. Oggi è partito per Verona Conclusioni:
Non ha fatto breccia nel mio cuore. Il quadrante oro, specie se
abbinato al bracciale in acciaio inox lucido, mi sembra eccessivo. Le
informazioni principali (ore e minuti) sono abbastanza ben leggibili mentre
tutte le altre non sono di facile ed immediata lettura. Eliminando i due
pulsanti sporgenti sul lato destro si sarebbe ottenuta una linea più elegante.
Pro e Contro
PRO Buoni materiali e finitura
Bracciale a maglie e finali pieni
Movimento Shanghai piuttosto preciso
CONTRO Estetica un po' kitsch
Pulsanti inutilmente sporgenti che rovinano la linea
Anse troppo elaborate
Scala GMT 24 ore illeggibile
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