Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimento:  Automatico Calibro:   2L27 Complicazioni:  gran data, giorno, mese, GMT world time
Diametro cassa:  44mm Spessore cassa:  14mm Diametro vetro:  36mm Larghezza tra anse:  22mm
Da ansa ad ansa:  54mm Impermeabile:  50m Peso:  93g Acquistato da:  Ebay

 

5/12/14

Le aste on-line sono la mia dannazione. Me le ritrovo sempre tra i piedi e certe volte non resisto e finisco per comprare degli orologi che non avevo mai preso in considerazione prima. Così questa volta ho sbattuto il naso contro questo Yves Camani Worldtimer YC1029-I. Non l’ho snobbato subito perché avevo avuto una buona esperienza con un altro orologio acquistato da questo fornitore, un Detomaso Firenze che per qualità di materiali, finitura e precisione si era rivelato di molto superiore al prezzo pagato.

Mi sembrava interessante perché sarebbe stato il primo orologio nella mia collezione ad avere:
• un quadrante giallo
• una Gran Data
• un calendario comprendente il mese
• una ghiera World Time interna
• cassa e bracciale tutti in acciaio lucidato
• un movimento automatico Shanghai 2L27

Confesso che è stato l’ultimo punto in particolare a spingermi all’acquisto. Dopo la felice esperienza con il Sea-Gull ST-2505 montato sul Kienzle ero curioso di vedere cosa offriva il secondo produttore cinese di movimenti automatici in questa fascia di prezzo.

Prima di prenderlo ho provato a sentire in giro per la rete cosa ne dicevano quelli che l’avevano già acquistato, e a parte i soliti sfigati cui era arrivato rotto o si era guastato pochi giorni dopo l’arrivo, erano tutti piuttosto soddisfatti dell’acquisto. l’unica lamentela abbastanza diffusa riguardava la Gran Data che realizzata in modo economico rendeva necessario, una volta arrivati a fine mese, spostare il giorno manualmente fino al 39 per arrivare poi all’1. Indignato da questa scelta micragnosa stavo quasi quasi per buttarmi su un Glashütte Original che per pochi spiccioli in più (circa 10.000 €) offriva una soluzione a questo problema. Poi facendo un po’ di conti… sono ritornato sul Yves Camani.

Spedito tramite corriere dalla Germania, la consegna è stata rapida come promesso: tre giorni. La confezione è simile, a parte la grafica, a quella del Detomaso. Scatola quadrata di metallo con controscatola di cartone, scheda di garanzia e interno in gommapiuma. Il libretto di istruzioni in tedesco e inglese è relativo a diversi modelli, ma non a questo specifico con la Gran Data. Dopo una breve sperimentazione sono riuscito a capire come usare gli abbondanti comandi: due corone e tre pulsanti. Per inciso ci sono troppi comandi sporgenti dalla cassa e finiti in modo incoerente: i due pulsanti di destra sono inutilmente zigrinati, come invece lo è giustamente la corona a ore 10, ma non la corona principale a ore 3, semplicemente scanalata. Se, come visto su altre realizzazioni su questo movimento, tutti i pulsanti fossero stati a livello come quello a ore 8, se ne sarebbe giovata sicuramente la pulizia estetica.

L’orologio è piuttosto vistoso e diciamolo pure, un po’ pacchiano. Il quadrante è liscio di un giallo metallizzato tipo oro e non giallo pastello come descritto. Gli indici delle ore sono delle barrette riportate in acciaio e curiosamente non ci sono gli indici dei minuti. Le sottili lancette di ore e minuti a picche sono in acciaio inox e a seconda della luce diventano nere, quella dei secondi è sottilissima con un rombo verso la punta. Nessuna vernice luminescente e a me piace così. A ore 3 c’è il sottoquadrante dei mesi, ad avanzamento manuale regolabile con il pulsante ad ore 4. A ore 9 c’è il sottoquadrante dei giorni della settimana, regolabile con il pulsante a livello ad ore 8. La corona di carica a pressione non logata (in compenso c’è il marchio inciso sul lato sinistro della carrure), sta nella consueta posizione a ore 3 protetta da due spallette non troppo invadenti. A ore 12 c’è il logo, il marchio Yves Camani e sotto ancora, in due finestrelle, la Gran Data di tipo classico a due dischi complanari, impostabile col pulsante a ore 2. Sarebbe stato opportuno che i due pulsanti a ore 2 e ore 4 fossero del tipo a livello, come quello a ore 8, anche per evitare di attivarli involontariamente durante la pulizia dell'orologio. Infine ad ore 6, come va di moda nei cinesi, c’è un’apertura per la visione del bilanciere, il cosiddetto open heart. Per il GMT è prevista sull’esterno del quadrante una scala fissa di 24 ore, mentre il rehaut bidirezionale girevole tramite la corona a ore 10 riporta le varie località nel mondo. La leggibilità è discreta per ore e minuti (ricordo che mancano gli indici per i minuti) mentre è scarsa per mese e giorno a causa delle lancette giallo chiaro su fondo argento. La scala delle 24 ore grigio chiara su fondo oro è pressoché invisibile. Come promesso dal nome ottima la lettura della Gran Data.

Una lunetta piuttosto corposa racchiude il vetro minerale piatto appena sporgente. La cassa è massiccia ed ulteriormente appesantita dalla forma arzigogolata delle anse. Il fondello avvitato è in acciaio con la parte centrale in vetro che fa vedere un movimento modestamente decorato a Côtes de Genève e colimaçon con qualche vite azzurra. Niente comunque che giustifichi un fondello trasparente. L’impermeabilità è di 50m - vuol dire che mi posso lavare le mani senza paura - più che sufficiente per questa tipologia d’orologio.

Il bracciale in acciaio inox completamente lucido in cinque sezioni ha le maglie piene come pure i terminali ed è leggermente rastremato verso la chiusura logata di tipo deployante senza pulsanti di apertura, ma con chiusura di sicurezza. Togliendo 3 maglie dal bracciale il tutto pesa la bellezza di 179g.

Chiuso il capitolo estetica passiamo a quello della performance. Sono fortemente convinto che l’industria orologiaia cinese stia facendo passi da gigante (come del resto in tanti altri settori). È un’industria molto giovane, nata negli anni ’50, ma che negli ultimi anni ha realizzato delle cose molto interessanti, basti pensare ai tourbillon di Sea-Gull e Shanghai. Ancora oggi chi sente la parola cinese nel campo degli orologi pensa a quelle schifezze che si possono comprare dovunque per quattro soldi, ma in realtà in Cina oggi si realizzano dei movimenti di notevole qualità e a costi… cinesi. Attualmente penso che il rapporto prezzo tra Cina, Giappone e Svizzera sia 100, 200, 500 a parità di prestazioni e qualità. Poi se parliamo di storia e tradizioni allora è un altro discorso.

Io personalmente sono uno che bada di più alla sostanza e quindi ho voluto dare un’altra possibilità agli amici cinesi provando questo orologio con movimento Shangai dopo le soddisfazioni ottenute con il Sea-Gull montato sul Kienzle. Lo sto quindi monitorando e per i primi giorni sta andando tutto bene con scarti di qualche secondo al giorno. Naturalmente lo terrò sotto controllo per un periodo ragionevole e poi riferirò sui risultati raggiunti. Il movimento ha la carica manuale (o almeno così sembra dalla resistenza che si incontra ruotando la corona in senso orario), ma non ha il fermo macchina.

Conclusioni: un’occasione perduta, il movimento sembra piuttosto preciso e ha delle complicazioni decisamente interessanti, peccato si sia scelto un design che, pur realizzato con buoni materiali, si ispira a quello dei modelli cinesi da 5 €. Ho visto diverse realizzazioni che incassavano questo stesso movimento, ma erano tutte esteticamente più riuscite. Non sono soddisfatto, ma un po’ per l’esiguità della cifra e un po’ perché me la sono andata a cercare, dato che dalle fotografie avrei dovuto capire quali erano i problemi, non lo restituirò anche se la sua vita al polso sarà molto limitata.

Mi sorge spontanea l’idea di paragonarlo al Kienzle ME0/2505, ma il confronto è impietoso: se a livello di movimento non ci sono grosse differenze qualitative, a livello estetico la pulizia e l’eleganza del Kienzle non fanno che accentuare l’aspetto kitsch del Yves Camani, che poi non è così lontano come prezzo dall’altro (almeno all’asta). Non so cosa mi disturba di più, se il bracciale troppo lucido o il quadrante dorato o l'accoppiata, ma dato che per il quadrante non c'è niente da fare dovrò sostituire il bracciale.

7/12/14

Non ce la faccio più ad andare in giro con questa similpatacca (un orologio vero che sembra una patacca), tolto il bracciale gli ho messo un cinturino in cuoio marrone con cuciture bianche e mi sembra che l'orologio abbia acquistato una certa dignità. Resterà così, peccato perché il bracciale, a parte la chiusura, non era male, ma l'abbinamento resta improponibile.

Eccolo in un nuovo confronto all'americana con il Kienzle ME0/2505. Mi sembra che la cura del cinturino abbia fatto bene al Worldtimer. Ora può affrontare il confronto con maggior possibilità non dico di vincerlo, ma di conquistare un onorevole secondo posto (sono in due).

 
 

30/1/15

Mi piace molto l'accostamento tra verde e oro. Avevo preso un cinturino verde coccodrillo da 22mm per l'Orient Bambino: prima di ridurlo a 21mm ho voluto provarlo con il Yves Camani Worldtimer, attualmente l'unico altro mio orologio che ha dell'oro seppur sul quadrante. Secondo me è un accostamento riuscito anche se così l'orologio è più vistoso che con il cinturino marrone.

2/10/23

Ha goduto di ben poco tempo al mio polso, per cui ho pensato bene di metterlo in vendita su Ebay. Oggi è partito per Verona

Conclusioni:

Non ha fatto breccia nel mio cuore. Il quadrante oro, specie se abbinato al bracciale in acciaio inox lucido, mi sembra eccessivo. Le informazioni principali (ore e minuti) sono abbastanza ben leggibili mentre tutte le altre non sono di facile ed immediata lettura. Eliminando i due pulsanti sporgenti sul lato destro si sarebbe ottenuta una linea più elegante.

Pro e Contro

PRO
Buoni materiali e finitura
Bracciale a maglie e finali pieni
Movimento Shanghai piuttosto preciso

CONTRO
Estetica un po' kitsch
Pulsanti inutilmente sporgenti che rovinano la linea
Anse troppo elaborate
Scala GMT 24 ore illeggibile