22/5/16
A suo tempo avevo acquistato all'asta due Barbos al quarzo, Nautilus e Seamaster, allettato dal prezzo ridicolmente basso ed ero
rimasto molto soddisfatto dalla qualità costruttiva oltre che dall'estetica. M'era però rimasto nel cuore il Marine Blue perché mi sembrava il più bello di tutta la gamma Barbos e perché montava un movimento automatico, ma
secondo me il
prezzo normale di vendita era troppo alto. Ho dovuto aspettare un po', ma alla fine mi sono imbattuto in un'asta dove
era proposto il mio beniamino nella versione che io apprezzo di più, quella con quadrante blu. Sono riuscito ad aggiudicarmelo,
non a un prezzo regalato, comunque con un significativo sconto sul prezzo normale.
Ovviamente è arrivato nella solita confezione curata: minivaligetta in alluminio, istruzioni, garanzia e fattura.
Le dimensioni sono negli standard Barbos, decisamente importanti: 46mm di diametro e 17,50mm di spessore possono impensierire
un polso non troppo robusto.
Andiamo ora
a esaminare le varie componenti.
Il quadrante ben rifinito è di un bel blu opaco ma vivace,
diverso dal quasi nero del Seiko 009 o da quello tendente al viola
dell'Invicta 9094. Il lay-out è ordinato con indici riportati bordati inox
rettangolari tranne che a ore 12 dove ci sono due trapezi rettangoli simmetrici.
Piuttosto è un po' troppo affollato di scritte: a ore 12 il logo e sotto il nome
del modello, a ore 6 tre righe di testo con in ordine 'Automatic', 'Professional' e i valori
di impermeabilità, tutte in bianco. Il bordo esterno rialzato del quadrante riporta gli indici dei minuti con le cifre arabe
ogni cinque, anche questi in bianco. La finestrella bordata inox della data a ore tre riduce la lunghezza dell'indice relativo.
Le lancette di ore e minuti dalla strana foggia sono corpose, ma scheletrate ed offrono una buona leggibilità. La lancetta dei
secondi con un tocco di rosso ravviva l'insieme. Tutte e tre le lancette hanno della vernice luminescente solo sulla punta.
Grazie al contrasto tra colore delle lancette e sfondo la leggibilità è ottima, un po'
meno quella della data in una piccola finestrella con caratteri neri su sfondo
bianco.
Il tutto è visibile attraverso un vetro minerale piatto leggermente
sporgente rispetto alla ghiera.
La ghiera alta col bordo esterno che ricorda una ruota dentata offre una buona presa per la rotazione unidirezionale a 90 scatti
piuttosto fluida e priva di giochi. L'inserto è inox (o alluminio?) con indici rossi ogni minuto da 0 a 15 e poi dal 20 numeri
arabi in nero ogni 10 intercalati da barrette nere ogni 5, tutti incisi. A minuti 60 troviamo una perlina
teoricamente luminescente abbastanza grossa bordata inox.
La carrure piuttosto spessa ha una forma classica, l'unica nota di rilievo è che l'attacco tra le anse è
praticamente dritto favorendo così l'uso di bracciali in acciaio a finali dritti. La corona a vite in posizione convenzionale
a ore 3 è logata e protetta da due spallette non troppo sporgenti. Si avvita con estrema facilità,
cosa che non avviene con i miei Seiko, Orient e Citizen, con una corsa lunga. Stranamente la corona è l'unica parte lucida dell'orologio
assieme alla valvola dell'elio non sporgente posta a ore 9 poiché
tutto il resto è in acciaio spazzolato.
Il fondello a vite poco profondo è semplicissimo
col logo Barbos racchiuso in un ovale. Anche qui, come per il Seamaster, abbiamo
una numerazione che fa pensare ad una tiratura limitata.
Infine il cinturino in silicone nero, è morbido e ben fatto com'è ormai la norma per i Barbos, con i finali che si accordano
perfettamente alla forma della cassa e con una bella fibbia in acciaio spazzolato col logo della casa. Peccato che anche per
questo modello non sia disponibile un apposito bracciale in acciaio.
Comunque, nonostante le dimensioni, la portabilità, almeno sul mio polso, è ottima grazie al fondello basso e alla forma delle anse.
Internamente si distingue da quasi tutti gli altri Barbos in produzione per l'utilizzo
di un movimento meccanico, il Miyota 8215 che non sarà il top della tecnologia
moderna, ma che, anche se privo del fermo macchina, ha la possibilità della
ricarica manuale ed è noto per la sua robustezza e per la sua precisione.
Fatto
che del resto ho già avuto modo di riscontrare sul Citizen NY0040 che monta
l'8203, lo stesso movimento con in più il giorno della settimana.
La luminescenza non è certamente delle migliori - la punta delle
lancette ha una luminosità inferiore a quella degli indici e la perlina sulla
ghiera a minuti 60 è praticamente invisibile - e anche se per me questo non è un problema reale, non riesco a capire perché,
avendo prodotto un bel pezzo che sicuramente è in grado di raggiungere considerevoli profondità, si sia trascurato questo aspetto che pure interessa
legioni di sub da scrivania (oltre che qualche sub vero).
24/5/16
Non sono un estimatore dei cinturini in gomma/silicone, ma devo dire che questi Barbos sono molto morbidi e confortevoli. Però ho visto sul Web
delle soluzioni in pelle che mi sono piaciute e quindi via il silicone e proviamo questo marrone con cuciture chiare. Personalmente
apprezzo molto il contrasto tra blu e marrone.
Sotto la camicia è dura.
28/5/16
Bene, è arrivata l'estate. È ora di cambiare cinturini che fanno sudare con un bel bracciale massiccio (spessore 5,5mm).
Un peso massimo che ben si raccorda col Marine Blue e che porta il peso totale al ragguardevole valore di 276g.
Accoppiata quasi perfette. Mi disturba solamente la chiusura stampata leggerina poco adatta all'insieme. Ma si rimedia subito
sostituendola con una piena cannibalizzata da un mesh. Il peso totale sale leggermente a 279g.
15/07/16
E ora da un peso massimo ad un peso mosca. Provato questo Nato che richiama i colori dell'orologio. A livello cromatico ci siamo, come peso c'è una
drastica riduzione, però al polso mi da l'impressione di un eccessivo sbilanciamento tra testa e cinturino. Inoltre
il doppio Nato rialza ulteriormente un orologio già alto di suo. Meglio pesante, ma bilanciato. Ritornerò al bracciale monster.
Conclusioni:
come gli altri due Barbos che l'hanno preceduto è un orologio massiccio, acciaio a profusione ed una linea piuttosto personale e
comunque lontanissima dal solito submariner.
Questo ha il vantaggio del movimento automatico che sarà sicuramente meno
preciso del Ronda al quarzo montato su Nautilus e Seamaster, ma che conferisce un
fascino maggiore con la lancetta dei
secondi che scorre fluida invece che a scatti. Comunque
qui ho pubblicato un confronto diretto tra i miei tre Barbos.
L'aspetto è decisamente professionale, da attrezzo del mestiere, ma con una
linea pulita senza appesantimenti estetici. Il colore blu è molto bello anche perché rimane blu in tutte le condizioni di
luce non diventando nero nel caso di illuminazione ridotta.
È il mio terzo Barbos e devo ammettere che si tratta di orologi costruiti con buoni materiali e ben rifiniti.
Penso che un orologio così, se fosse marcato Citizen o Seiko con un movimento equivalente come il 4R35, si venderebbe
tranquillamente attorno ai 300€, invece a causa della scarsa appetibilità del
marchio viene proposto sotto ai 200€ con la possibilità di fare qualche buon
affare concorrendo ad un'asta. E per uno come me, che si fida del proprio gusto più di quello degli altri, è un'acquisizione
molto soddisfacente.
10/12/22
Alla fine mi sono reso conto che pur apprezzandolo moltissimo non lo indosso mai
perché è veramente troppo grande. Esplorando Ebay ho poi scoperto
che grazie al fatto che Barbos non esiste più, i suoi orologi si sono rivalutati parecchio, specie il Marine Blue, per cui ho deciso di metterlo in vendita
proprio su Ebay. E oggi se ne è andato in direzione Bulgaria. È la prima volta che vendo un orologio, a questo punto ho deciso di vendere tutti i Barbos
approfittando della favorevole situazione di mercato. Così troveranno nuova vita
al polso di qualcuno che avrà piacere di indossarli.
Pro e Contro PRO Materiali e finitura
Buona leggibilità
Movimento ghiera fluido e senza giochi
Impermeabilità elevata
Buona accuratezza del movimento automatico
CONTRO Luminescenza appena accettabile
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