24/9/17 Questo Corgeut era il primo
nella lista del piano acquisti sul tema degli hommages, ma a causa di
occasioni relative ad altri orologi nella lista trovati in asta a prezzo
interessante è stato retrocesso di un po' di posizioni, ma alla fine è arrivato.
E' dichiaratamente un hommage al Black Bay, ma non ad un modello
specifico in particolare. Il quadrante con numeri arabi è derivato da quello del Black
Bay Bronze, ma le dimensioni sono quelle più piccole delle altre versioni. Il
testo a ore 6 è purtroppo lo stesso di quello della seconda generazione,
millantando una certificazione cronometrica che ovviamente non può avere. Infine
in questa versione sparisce la data a ore 3, proprio quando invece questa
ricompare sugli ultimi modelli Tudor. L'inserto della ghiera, probabilmente in
alluminio, è di un rosso vivo molto diverso dal caratteristico bordeaux
dell'originale.
Il Tudor, marchio nato come parente povero del Rolex, si è affrancato nel
tempo da questa nomea, proponendo orologi con una distinta personalità. Mi ha
incuriosito lo sviluppo di questa autonomia non solo estetica, tanto da
indurmi a scrivere una breve storia del
Tudor
Submariner/Black Bay.
Tornando al Corgeut sulla confezione non c'è nulla da dire se non che è inesistente. Box di polistirolo e fogli di plastica
a bolle comunque garantiscono l'incolumità dell'orologio durante il
trasporto. Una pellicola
autoadesiva protegge il fondello in acciaio.
Sul quadrante nero opaco spiccano gli indici bordati in oro rosa. Un triangolo
isoscele invertito contraddistingue le 12 mentre troviamo dei numeri arabi a ore
3, 6 e 9. Gli altri indici sono a bicchierini. Le lancette, snowflake per
ora e secondi e a matita per i minuti sono anch'esse bordate in oro rosa. Lo
stesso colore è utilizzato per la stampa della scala esterna dei minuti e per il
testo. A ore 12 c'è il marchio in un font pseudo-gotico che richiama,
seppur lontanamente, quello dei primi Tudor. A ore 6 ci sono pari pari le tre
righe dell'originale che mentono probabilmente sul valore dell'impermeabilità e
sicuramente sul fatto di essere un cronometro ufficialmente certificato. Peccato!
Un vetro zaffiro appena bombato, e non privo di riflessi, ricopre il tutto.
La ghiera, piuttosto bassa, presenta un'elegante zigrinatura, e ruota in maniera
unidirezionale senza sforzo e senza giochi in 60 passi. L'inserto in un rosso
vivo presenta una perlina luminosa piuttosto sporgente.
La carrure massiccia è lucida sui lati e spazzolata su tutto il
resto. La grande corona lucida a vite presenta un collarino nello stesso colore
dell'inserto ghiera ed è priva della rosa dei Tudor presente sulle prime
versioni che tanto disturbava molta gente.
Il fondello spazzolato a vite è completamente sterile.
Il cinturino in finta similpelle lucida nera è veramente vergognoso. Da
buttare subito, ma solo dopo aver salvato la chiusura che invece è molto valida
e potrebbe essere utilizzata su un altro cinturino se solo capissi come fare per
staccarla dalla parte della fibbia.
Al polso sembra più grande dei suoi 41mm, probabilmente grazie alle anse
piuttosto lunghe. La curvatura di quest'ultime lo adagia sul polso in maniera
confortevole.
Il cinturino originale è durato solo un giorno, il tempo necessario per fare le
fotografie della versione originale, poi lo ho subito sostituito con questo
rally in pelle nera e cuciture rosse cui ho applicato una comodissima chiusura deployant
ed ora è un'altra cosa.
Vediamolo ora con un Nato rosso.
Ed ora uno shark mesh.
Torniamo alla pelle con questo cinturino nero traforato e bordato in rosso.
Ora va di moda il cinturino in tela, eccone uno rosso.
Il bracciale in acciaio è sempre una sicurezza. Anche se, come in questo, i finali sono dritti.
D'altronde c'era già stato un precedente nella storia del Black Bay: anche il
7923 del 1954 ed il pezzo unico 7923/001 del 2015 montavano un bracciale a
finali dritti.
8/4/19
Oggi è arrivato questo cinturino in stile Marine Nationale. Preso su Aliexpress, è costato abbastanza (17 €),
ma comunque molto meno dell'originale Erika MN. Devo dire che sono rimasto piuttosto deluso. L'unico aspetto positivo è
la comodità: essendo elastico risulta molto confortevole. Per il resto non mi è piaciuto perché il montaggio
sull'orologio è macchinoso, dovendo rimettere le ansette dopo aver posizionato il cinturino sulla parte posteriore dell'orologio e la chiusura
non è per nulla agevole, ma forse questo potrebbe dipendere dalla qualità della ferramenta dato che si tratta di una copia e non dell'originale.
Inoltre attualmente è disponibile in una gamma estremamente ridotta di colori: verde con striscia rossa o gialla e nero
con striscia grigia.
Faccio difficoltà a capire come abbia potuto raccogliere tanto consenso tra gli appassionati, anche in considerazione del prezzo elevato -
l'originale costa 50€ -,
ma per me questo è il primo e sarà anche l'ultimo, a meno che
non scenda sensibilmente di prezzo e venga offerto in un maggior numero di combinazioni
cromatiche.
22/12/21
Ho voluto provare questo bracciale proveniente dal Tag Heuer Carrera replica con poche speranze. E invece si è accomodato senza tante proteste.
L'attaco del finale alla cassa curva è perfetto, solo lateralmente il finale è più basso rispetto alle anse,
ma non disturba più di tanto.
La luminescenza
è stata una piacevole sorpresa. Non che io annetta particolare importanza a questa
caratteristica, non trovandomi mai nelle condizioni di doverla utilizzare. Ma,
abituato alla carenza cronica degli orologi cinesi su questo aspetto, ho
apprezzato il fatto che lancette, indici e perlina emettano una luminescenza di
discreta intensità e dello stesso colore.
Naturalmente siamo lontani da quella di un campione come il Seiko SKX009 (a destra), ma comunque accettabile.
Sulla durata però non mi sembra che siamo di fronte a valori eccezionali, ma
bisogna dire che quelli che parlano per il Seiko di una durata di 8 e più ore
non la raccontano giusta. Nel caso del mio 009 posso confermare che la durata con una luminescenza apprezzabile
raggiunge al massimo un'ora, cosa più che accettabile considerando che lo scopo
della luminescenza non era quello di vedere l'ora al cinema durante la
proiezione di "Via col vento", bensì quello di controllare di non superare i
canonici 15-20 minuti di immersione, quelli normalmente evidenziati sulla ghiera.
Conclusioni:
È un orologio dalla linea molto personale che fa completamente
dimenticare la sua derivazione originaria dal Rolex Submariner. La forma della
cassa con le lunghe anse, la grande corona senza spallette, le lancette
snowflake, la dentellatura fine della ghiera, la combinazione
cromatica e i numeri arabi del quadrante concorrono a fornire un'immagine nuova
e personale.
Ovviamente tutto ciò è dovuto a Tudor e non a Corgeut che ne ricopia
semplicemente le linee. Quest'ultima ha però il merito di produrre una copia con
buoni materiali e accettabile finitura abbinati ad un movimento affidabile e
preciso. Peccato per il cinturino, ma si fa presto a cambiarlo.
Ora ho visto che è disponibile la prima generazione, quella con la bocca che
ride, con un bel bracciale in acciaio e ci sto facendo un pensierino.
Pro e Contro
PRO
Cassa in acciaio inossidabile ben rifinita
Vetro zaffiro
Movimento automatico affidabile e preciso Miyota
Ottima leggibilità
Linea sportiva elegante
CONTRO
Impermeabilità non dichiarata (quella sul quadrante non è credibile)
Cinturino indecoroso |