Sergio Gardoni - Collezionista PMW

Movimento:  Automatico Calibro:  8215 Complicazioni:  -
Diametro cassa:  40,00mm Spessore cassa:  14,00mm Diametro vetro:  32,00mm Larghezza tra anse:  22mm
Da ansa ad ansa:  49,00mm Impermeabile:  ND Peso:  81g Acquistato da:  Aliexpress

 

24/9/17

Questo Corgeut era il primo nella lista del piano acquisti sul tema degli hommages, ma a causa di occasioni relative ad altri orologi nella lista trovati in asta a prezzo interessante è stato retrocesso di un po' di posizioni, ma alla fine è arrivato.

E' dichiaratamente un hommage al Black Bay, ma non ad un modello specifico in particolare. Il quadrante con numeri arabi è derivato da quello del Black Bay Bronze, ma le dimensioni sono quelle più piccole delle altre versioni. Il testo a ore 6 è purtroppo lo stesso di quello della seconda generazione, millantando una certificazione cronometrica che ovviamente non può avere. Infine in questa versione sparisce la data a ore 3, proprio quando invece questa ricompare sugli ultimi modelli Tudor. L'inserto della ghiera, probabilmente in alluminio, è di un rosso vivo molto diverso dal caratteristico bordeaux dell'originale.

Il Tudor, marchio nato come parente povero del Rolex, si è affrancato nel tempo da questa nomea, proponendo orologi con una distinta personalità. Mi ha incuriosito lo sviluppo di questa autonomia non solo estetica, tanto da indurmi a scrivere una breve storia del Tudor Submariner/Black Bay.

Tornando al Corgeut sulla confezione non c'è nulla da dire se non che è inesistente. Box di polistirolo e fogli di plastica a bolle comunque garantiscono l'incolumità dell'orologio durante il trasporto. Una pellicola autoadesiva protegge il fondello in acciaio.

Sul quadrante nero opaco spiccano gli indici bordati in oro rosa. Un triangolo isoscele invertito contraddistingue le 12 mentre troviamo dei numeri arabi a ore 3, 6 e 9. Gli altri indici sono a bicchierini. Le lancette, snowflake per ora e secondi e a matita per i minuti sono anch'esse bordate in oro rosa. Lo stesso colore è utilizzato per la stampa della scala esterna dei minuti e per il testo. A ore 12 c'è il marchio in un font pseudo-gotico che richiama, seppur lontanamente, quello dei primi Tudor. A ore 6 ci sono pari pari le tre righe dell'originale che mentono probabilmente sul valore dell'impermeabilità e sicuramente sul fatto di essere un cronometro ufficialmente certificato. Peccato!

Un vetro zaffiro appena bombato, e non privo di riflessi, ricopre il tutto.

La ghiera, piuttosto bassa, presenta un'elegante zigrinatura, e ruota in maniera unidirezionale senza sforzo e senza giochi in 60 passi. L'inserto in un rosso vivo presenta una perlina luminosa piuttosto sporgente.

La carrure  massiccia è lucida sui lati e spazzolata su tutto il resto. La grande corona lucida  a vite presenta un collarino nello stesso colore dell'inserto ghiera ed è priva della rosa dei Tudor presente sulle prime versioni che tanto disturbava molta gente.

Il fondello spazzolato a vite è completamente sterile.

Il cinturino in finta similpelle lucida nera è veramente vergognoso.  Da buttare subito, ma solo dopo aver salvato la chiusura che invece è molto valida e potrebbe essere utilizzata su un altro cinturino se solo capissi come fare per staccarla dalla parte della fibbia.

Al polso sembra più grande dei suoi 41mm, probabilmente grazie alle anse piuttosto lunghe. La curvatura di quest'ultime lo adagia sul polso in maniera confortevole.

Il cinturino originale è durato solo un giorno, il tempo necessario per fare le fotografie della versione originale, poi lo ho subito sostituito con questo rally in pelle nera e cuciture rosse cui ho applicato una comodissima chiusura deployant ed ora è un'altra cosa.

Vediamolo ora con un Nato rosso.

Ed ora uno shark mesh.

Torniamo alla pelle con questo cinturino nero traforato e bordato in rosso.

Ora va di moda il cinturino in tela, eccone uno rosso.

Il bracciale in acciaio è sempre una sicurezza. Anche se, come in questo, i finali sono dritti. D'altronde c'era già stato un precedente nella storia del Black Bay: anche il 7923 del 1954 ed il pezzo unico 7923/001 del 2015 montavano un bracciale a finali dritti.

8/4/19

Oggi è arrivato questo cinturino in stile Marine Nationale. Preso su Aliexpress, è costato abbastanza (17 €), ma comunque molto meno dell'originale Erika MN. Devo dire che sono rimasto piuttosto deluso. L'unico aspetto positivo è la comodità: essendo elastico risulta molto confortevole. Per il resto non mi è piaciuto perché il montaggio sull'orologio è macchinoso, dovendo rimettere le ansette dopo aver posizionato il cinturino sulla parte posteriore dell'orologio e la chiusura non è per nulla agevole, ma forse questo potrebbe dipendere dalla qualità della ferramenta dato che si tratta di una copia e non dell'originale. Inoltre attualmente è disponibile in una gamma estremamente ridotta di colori: verde con striscia rossa o gialla e nero con striscia grigia. Faccio difficoltà a capire come abbia potuto raccogliere tanto consenso tra gli appassionati, anche in considerazione del prezzo elevato - l'originale costa 50€ -, ma per me questo è il primo e sarà anche l'ultimo, a meno che non scenda sensibilmente di prezzo e venga offerto in un maggior numero di combinazioni cromatiche.

 
 

22/12/21

Ho voluto provare questo bracciale proveniente dal Tag Heuer Carrera replica con poche speranze. E invece si è accomodato senza tante proteste. L'attaco del finale alla cassa curva è perfetto, solo lateralmente il finale è più basso rispetto alle anse, ma non disturba più di tanto.

La luminescenza è stata una piacevole sorpresa. Non che io annetta particolare importanza a questa caratteristica, non trovandomi mai nelle condizioni di doverla utilizzare. Ma, abituato alla carenza cronica degli orologi cinesi su questo aspetto, ho apprezzato il fatto che lancette, indici e perlina emettano una luminescenza di discreta intensità e dello stesso colore.

Naturalmente siamo lontani da quella di un campione come il Seiko SKX009 (a destra), ma comunque accettabile.

Sulla durata però non mi sembra che siamo di fronte a valori eccezionali, ma bisogna dire che quelli che parlano per il Seiko di una durata di 8 e più ore non la raccontano giusta. Nel caso del mio 009 posso confermare che la durata con una luminescenza apprezzabile raggiunge al massimo un'ora, cosa più che accettabile considerando che lo scopo della luminescenza non era quello di vedere l'ora al cinema durante la proiezione di "Via col vento", bensì quello di controllare di non superare i canonici 15-20 minuti di immersione, quelli normalmente evidenziati sulla ghiera.

Conclusioni:

È un orologio dalla linea molto personale che fa completamente dimenticare la sua derivazione originaria dal Rolex Submariner. La forma della cassa con le lunghe anse, la grande corona senza spallette, le lancette snowflake, la dentellatura fine della ghiera, la combinazione cromatica e i numeri arabi del quadrante concorrono a fornire un'immagine nuova e personale.

Ovviamente tutto ciò è dovuto a Tudor e non a Corgeut che ne ricopia semplicemente le linee. Quest'ultima ha però il merito di produrre una copia con buoni materiali e accettabile finitura abbinati ad un movimento affidabile e preciso. Peccato per il cinturino, ma si fa presto a cambiarlo.

Ora ho visto che è disponibile la prima generazione, quella con la bocca che ride, con un bel bracciale in acciaio e ci sto facendo un pensierino.

Pro e Contro

PRO
Cassa in acciaio inossidabile ben rifinita
Vetro zaffiro
Movimento automatico affidabile e preciso Miyota
Ottima leggibilità
Linea sportiva elegante
 

CONTRO
Impermeabilità non dichiarata (quella sul quadrante non è credibile)
Cinturino indecoroso