8/8/17 Mi stupisco da solo per quanto riesca a mantenere la
rotta intrapresa. Anche in passato ho compilato delle liste di orologi da
acquistare che dopo un po' venivano regolarmente disattese. Pare che, almeno per
il momento, riesca a mantenere gli impegni presi sulla linea delle copie/hommages.
Questa volta è arrivato un altro Debert, una copia del Blancpain Bathyscaphe.
L'originale è il fratello più piccolo e meno famoso del Fifty Fathoms, una
riedizione moderna di un diver storico. Questo esemplare era nella lista, ma non
nelle prime posizioni. Grazie alla solita asta ha scavalcato altri modelli per
ora proposti solo a prezzo pieno.
Rispetto all'originale le leggere differenze, a parte marchi e scritte, stanno nello sfondo bianco e testo
nero della finestrella della data con colori invertiti, più piccola e spostata
verso il centro, negli indici a bicchierini delle ore più piccoli, nella perlina
a minuti 60 sulla ghiera più grande e non inscritta in un quadrato e nelle
dimensioni dei numeri e degli indici sulla ghiera, più grandi e di un bianco più
vivo.
Come al solito è arrivato all'interno di un
box in polistirolo avvolto in abbondanti fogli di plastica a bolle in perfette
condizioni. Niente etichette, istruzioni o garanzia, ma solo una protezione
trasparente per il fondello.
Il diametro è quello ideale per il mio polso, lo spessore non è eccessivo, ma
sul polso rimane leggermente rialzato lateralmente a causa della scarsa
curvatura delle anse verso il basso.
L'aspetto è decisamente minimalista e solo la ghiera graduata in minuti con
numeri arabi ogni 15 introduce il sospetto che si tratti di un diver. Il
quadrante grigio scuro con effetto soleil è molto bello. Gli indici sono
riportati con bordo inox, trapezoidali a ore 3, 6, 9 e 12, e a bicchierini per
le altre ore. Le lancette di ore e minuti della corretta lunghezza,
abbondantemente ricoperte di vernice luminescente, sono a bastoni con una
sottile punta finale. La lancetta dei secondi a forma di lecca-lecca ha la punta
dipinta in rosso e il lume sulla pallina. Grazie al contrasto la leggibilità è
ottima. Poche le scritte, marchio e modello a ore 12 e la scritta AUTOMATIC a
ore 6. Copre il tutto un vetro appena appena bombato in zaffiro senza trattamento antiriflessi.
La carrure è tutta spazzolata, con un'ottima finitura che non lascia
intravedere il minimo segno di lavorazione. La scarsa curvatura delle anse
lascia l'orologio un po' galleggiante sul polso. La corona, con una D maiuscola
come logo, non è a vite, ma a scatto.
Il fondello di forma dodecagonale è in acciaio inossidabile con la parte centrale trasparente
che permette di vedere il movimento Miyota 821A, ormai assieme all'8215 uno
standard per questo tipo di orologi.
Il cinturino in nylon stampato tipo tela è foderato internamente in pelle e si
addice perfettamente all'orologio. Peccato per la fibbia lucida in contrasto con
tutto l'orologio spazzolato che tra l'altro sembra cromata e non in acciaio
inox.
Al mio polso è della misura perfetta.
Il suo cinturino non è male, ma lo vedrei bene con uno Zulu in grigio.
Il grigio gli sta proprio bene, ma la ferramenta dello Zulu lo appesantisce
notevolmente. Provo a trasformare il cinturino da 5 anelli a 3 tagliando via la
parte doppia con i due relativi anelli. Oltre ad alleggerire l'insieme ottengo
anche il vantaggio di abbassare l'orologio sul polso. Inoltre non essendoci più
il fermo a ore 6 l'orologio può essere spostato più in basso con il risultato di
posizionare la fibbia e l'altra ferramenta sotto il polso e non a lato,
alleggerendo visivamente il tutto.
La luminescenza, come al solito, è piuttosto scarsa, cosa che, come al solito,
non mi preoccupa.
Mi piace molto l'abbinamento col grigio dello Zulu e penso che in futuro gli
cercherò un cinturino grigio in pelle. Nel frattempo faccio un'altra prova,
questa volta con un Nato nero che è una combinazione molto diffusa
sull'originale. E anche qui sta bene.
Un altro tentativo in previsione dell'inverno: un cinturino in pelle marrone
stampa cocco. Il risultato non è male, praticamente lo trasforma da moderatamente sportivo a moderatamente
elegante.
21/8/17
Ormai ho una discreta collezione di bracciali in acciaio inox così che talvolta riesco a trovarne uno con finali curvi che vada bene per un orologio diverso.
Stavolta sono riuscito a montare quello del Pagani Design crono sul Bathyscaphe e il risultato mi sembra positivo.
2/4/18
Questo cinturino grigio in morbida pelle scamosciata traforata l'ho preso apposta per lui. È molto confortevole ed esteticamente mi pare perfetto
Conclusioni:
E' uno dei diver più eleganti che io abbia mai visto. Niente toni muscolari, ma
una linea minimalista evidenziata dal contrasto tra le forme minute dei
particolari e la grandezza dell'insieme. Materiali di qualità, acciaio, zaffiro
e ceramica ben trattati abbinati ad un movimento affidabile, preciso e di facile
manutenzione. Il bellissimo quadrante soleil va ammirato alla luce del
sole sotto la quale cambia continuamente, e sarebbe un vero peccato portarlo,
anche se la sua impermeabilità lo permettesse, nelle buie profondità marine.
La linea non è originale? Ma è proprio per questo che mi piace. E
comunque penso che ci vuole un appassionato competente per risalire al modello
di cui è la copia. Per la maggior parte delle persone può passare benissimo per
una soluzione originale.
Pro e Contro
PRO
Cassa in acciaio inossidabile ben rifinita
Vetro zaffiro
Inserto ghiera in ceramica
Movimento automatico affidabile e preciso Miyota
Ottima leggibilità
Linea elegante e discreta
Bellissimo effetto soleil del quadrante
CONTRO
Impermeabilità ridotta Luminescenza scarsa |